L’OMS – impegnata nella valutazione dei casi del Covid nel mondo – ha riscontrato che i contagi deriverebbero maggiormente dalla movida e dal bus, non dalla scuola.
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Il Vicedirettore delle iniziative strategiche del virus – Ranieri Guerra – ha sottolineato la situazione odierna circa la diffusione del contagio, soffermandosi sulla condizione delle scuole in Italia: “Sono in sicurezza, ma portano a un aumento dei casi perché si tratta di una comunità ampia che si apre e contribuisce in maniera non ragguardevole alla diffusione del virus, ma in modo crescente”. Ma specifica subito dopo: “L‘intasamento del trasporto pubblico, la ristorazione e gli eventi mondani ad aver portato alla diminuzione della cautela”. In effetti, basta constatare la realtà di tutti i giorni per scorgere i vari campanelli d’allarme, i luoghi di principale diffusione del contagio.
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Covid-19, i luoghi a rischio di maggior diffusione del virus
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Secondo alcune statistiche compiute nel corso dei mesi, tenendo conto anche della curva di andamento dei contagiati Covid, il luogo principale dove ci si ammala sarebbe la propria abitazione; se un membro della famiglia si ammala, tutto il nucleo viene contagiato. Il problema consiste nel fatto che per essere contagiati al Covid basta una carica virale bassa, questo spiega perché i locali secondo Guerra sono i principali luoghi di contagio; luoghi affollati dove le distanze non vengono rispettate e spesso si è anche senza mascherina. L’aria non circola in quanto al chiuso ed il virus rimane stagnante all’interno dei pub. Stessa situazione si verifica all’interno dei bus: la troppa vicinanza rende inevitabile il contagio.
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Quindi il problema della scuola è a monte, cioè non è la scuola ex se a cagionare la diffusone del virus, quanto piuttosto i mezzi pubblici che gli studenti – soprattutto gli adolescenti – prendono per andare a scuola tutti i giorni.
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