Covid, Germania schiera esercito. Merkel: “Misure più rigide”. La preoccupazione sta crescendo nel paese tedesco
La Germania è sempre più preoccupata dall’aumento dei contagi da coronavirus. Toccata quota 4mila contagi giornalieri, un numero ritenuto importante al punto da far prendere una decisione al governo: arriva l’esercito. I militari saranno inviati sul posto nel caso in cui i contagi dovessero superare la cifra di 35 ogni 100mila e in un periodo di sette giorni. La preoccupazione sta crescendo in Germania, poiché questa settimana il paese ha registrato oltre 4.000 nuovi casi confermati al giorno di Covid-19. Dall’inizio della malattia, in Germania sono morte poco più di 9.500 persone, ovvero 115 per milione di abitanti; questo dato è molto inferiore rispetto alla Francia (circa 500), Italia (600), Spagna (700) o anche in Belgio (870), sempre per milione di abitanti. L’uso della mascherina è stato imposto nei negozi e nei trasporti dalla fine di aprile. Nelle scuole, è generalmente richiesto dalla quinta classe, ma non nelle aule. In strada, invece, nessuno è tenuto a indossare una maschera.
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Covid, difficoltà nei test in Germania
Per quanto riguarda i dispositivi informatici, anche in Germania è prevista un app. L’app Corona Warn, questo il suo nome, è stata scaricata poco più di 18 milioni di volte dal suo lancio avvenuto a metà giugno. Tra la popolazione sono aumentati i dubbi sull’utilità del dispositivo, secondo una serie di studi condotti dall’Università Tecnica di Monaco. Per quanto riguarda i test per verificare il contagio, i test sono riservati a persone che presentano sintomi, che sono state a contatto con persone infette o che rientrano da un’area classificata “a rischio” dall’istituto di sanità pubblica Robert-Koch.
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Attualmente, ogni settimana vengono eseguiti poco più di un milione di test. Tuttavia, i laboratori tedeschi sono oggi sull’orlo della saturazione, soprattutto nelle grandi città. Ciò che è stato decisivo in Germania, almeno all’inizio dell’epidemia, sono stati i test. Il fatto che fossero in anticipo e in gran numero a partire dalla fine di febbraio ha permesso in particolare ai portatori asintomatici, sapendo di essere contaminati, di non trasmettere il virus ad altri, ed in particolare agli anziani.
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