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Cronaca

Gli “invisibili” scendono in piazza, 500 bauli per non essere dimenticati

Gli “invisibili” scendono in piazza per chiedere visibilità. Migliaia di persone ieri a Milano per sostenere il mondo dello Spettacolo.

Flash Mod a Milano (foto dal web)

Impressionante il flashmob organizzato ieri pomeriggio a Milano dai lavoratori dello Spettacolo. Il fine: chiedere al Governo misure concrete a sostegno del settore. Un fiume di persone e 500 bauli schierati ad un metro di distanza l’uno dall’altro, un grido d’auto che le istituzioni continuano a ignorare o a far passare in secondo piano. Mentre tutto il resto d’Italia prova a ripartire, infatti, 570mila lavoratori del mondo dello spettacolo si trovano ancora nell’impossibilità di svolgere la loro professione. Partite iva e lavoratori saltuari, figure che anche in condizioni normali non dispongono di adeguati ammortizzatori social ed, oggi più che mai, si ritrovano privi di ogni tutela. “Un unico settore, un unico futuro”, si legge nell’ampio striscione, srotolato a metà della manifestazione di ieri sera. A sostegno del flashmob anche i grandi nomi del mondo della musica.

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Lavoratori dello Spettacolo in piazza, ma anche sui social

“Non spegnete la musica” è il grido dei Negramaro. Come loro anche Levante, Diodato, Ermal Meta, Bugo e tanti altri hanno supportato o preso parte in prima persona alla manifestazione milanese. Al centro delle proteste c’è la necessità, quanto mai stringente, di rendere visibile un settore di cui si conosce solo la punta dell’iceberg. Se per il grande pubblico lo “spettacolo” è incarnato da pochi cantanti, attori o musicisti che ne rappresentano il “volto da copertina”, attorno a loro gravitano quasi 600mila persone (tra scenografi, tecnici delle luci, tecnici del suono ecc) le cui condizioni sono da sempre estremamente precarie.

Non dimentichiamo poi che la cancellazione del 95% degli eventi dello spettacolo (secondo le stime più attendibili) ha danneggiato fortemente anche l’indotto. Hotel, ristoranti, bar ed ogni sorta di attrazione stanno risentendo di questa netta presa di posizione.

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