Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha parlato della situazione epidemiologica da Covid-19 nel nostro Paese e della possibile riduzione della quarantena.
L’aumento dei casi di contagio da Covid-19 registratosi nelle ultime settimane ha costretto il Governo a valutare nuove misure che arriveranno con il prossimo Dpcm. Misure che, per alcuni esperti, sono necessarie per cercare di contenere il contagio ed evitare di far risalire la curva epidemica a livelli preoccupanti come quelli visti durante la scorsa primavera. In merito, nel corso di un’intervista a La Stampa, ha parlato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. Secondo l’esperto adesso la priorità è quella di evitare che il virus si trasmetta dai giovani agli anziani, circostanza che comporterebbe una nuova congestione dei servizi sanitari.
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Covid-19, il presidente dell’Iss Brusaferro: “Bisogna impedire che il virus si trasmetta agli anziani“
“Adesso, la battaglia è quella di impedire che il Covid-19 si trasmetta dai soggetti più giovani ai più anziani, circostanza che provocherebbe una nuova congestione dei servizi sanitari“. Queste le parole del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, intervistato da La Stampa, in merito alla risalita dei casi di contagio da Covid-19. Un ‘impennata, parallela all’aumento dei tamponi effettuati, che ha costretto il Governo ha valutare nuove misure che a breve verranno introdotte attraverso un Dpcm.
Sul punto, Brusaferro spiega che sarà fondamentale evitare raduni troppo estesi in famiglia, feste di compleanno e cerimonie, come i matrimoni, ma importante sarà anche limitare le presenze nei luoghi della movida e davanti gli istituti scolastici. Questo, aggiunge l’esperto, perché si rischia di vedere aumentare anche i decessi dato che oggi, con i contagi che si riferiscono a due settimane, si contano tra i 25 ed i 30 morti al giorno.
Brusaferro si è poi concentrato sulla possibile riduzione della quarantena che passerà da 14 a 10 giorni: “Basandoci sulle evidenze scientifiche più recenti, un soggetto positivo e sintomatico, dopo 3 giorni dalla fine dei sintomi e comunque non prima dei 10 dall’inizio degli stessi, se risulta negativo ad un test molecolare potrà rientrare in comunità. Per i positivi asintomatici – spiega il professore a La Stampa– e per chi ha avuto un contato stretto con un positivo, i giorni di quarantena si riducono a 10, al termine dei quali si fa un tampone che nel caso risultasse negativo consente l’uscita dall’isolamento“.
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Infine, il presidente dell’Iss ha parlato dei test rapidi affermando che quest’ultimi sono in evoluzione e potrebbero essere disponibili anche nelle prossime settimane per utilizzarli negli screening, come accade a scuola o negli aeroporti.