Una ricerca basata sull’analisi dei sedimenti di un lago canadese, che ha permesso di ricostruire la storia climatica del pianeta. L’ultimo decennio il più caldo in assoluto
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Che il clima fosse fuori controllo sembra una cosa più che assodata: temporali violenti, forti grandinate, trombe d’aria e terremoti. Ma nelle ultime ore sono stati pubblicati due report legati all’attuale situazione climatica che spiegano meglio ciò che stiamo vivendo.
Il primo, dell’università del Massachussets e pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas), indica che l’ultimo decennio è stato il più caldo per l’oceano Atlantico settentrionale negli ultimi 2.900 anni. Il secondo invece è un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (Unsdir) e mostra come il cambiamento climatico sia il principale responsabile del raddoppio dei disastri naturali nel mondo in vent’anni.
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“Il Covid-19 ha reso i governi e l’opinione pubblica consapevoli dei rischi che ci circondano. E l’emergenza climatica può essere anche peggiore”, ha detto il segretario generale dell’Unsdir Mami Mizutori. Il segretario intervistato ha spiegato anche come i costi delle catastrofi naturali sono stati stimati in almeno quasi 3 miliardi di dollari dal 2000 ma “l’importo reale è più alto perché un gran numero di Paesi, soprattutto in Africa e in Asia, non fornisce informazioni sull’impatto economico”. Per il prossimo decennio, l’Onu ritiene che il problema peggiore saranno le ondate di caldo anomalo.
Dal 2000 a causa di calamità naturali sono morte circa 1200 persone
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Attraverso l’analisi dei sedimenti del lago canadese South Sawtooth Lake, i ricercatori americani hanno ricostruito le variazioni della temperatura superficiale marina: l’indice usato si chiama Amv (Atlantic Multidecadal Variability) e “tiene conto di come variano le temperature superficiali marine nel loro complesso, determinando alcuni fenomeni climatici su più anni”, ha detto Massimiliano Pasqui, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
I ricercatori hanno confermato non solo “che queste oscillazioni delle temperature atlantiche durano da almeno 3.000 anni, e quindi sono una caratteristica fondamentale del pianeta – prosegue Pasqui – ma anche che quest’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato in un arco temporale così ampio”.
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Dati che indicano anche come sarà il cambiamento climatico futuro, “con un aumento del caldo estivo e della siccità invernale”. Gli effetti sono già ben visibili, come evidenzia il rapporto dell’Unsdir: “dal 2000 sono state registrate 7.348 calamità naturali (per un costo stimato in quasi 3mila miliardi di dollari) che hanno ucciso più di 1,2 milioni di persone”.
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Sono state registrate temperature insolitamente elevate soprattutto al largo delle coste della Siberia settentrionale, nel Medio Oriente e in alcune parti del Sud America e dell’Australia. È in controtendenza l’Italia, dove il mese scorso è stato il più freddo degli ultimi 50 anni.
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