Cottura in vaso: come dire addio a pentole e padelle da lavare!

 

L’Italia, si sa, è la patria della buona cucina. Il nostro territorio è pieno di prodotti genuini che sono apprezzati in tutto il mondo. Molto spesso, però, non è solo la qualità del cibo a rendere un piatto sensazionale. Anche la cottura, infatti, ha la sua importanza. La cosa migliore è optare per la cottura in caso. Scopriamo di cosa si tratta.

Cottura in vaso
Verdure (stevepb – Pixabay)

Esiste una tecnica che ha origini molto lontane e che, negli ultimi anni, è tornata in voga. Si tratta della vasocottura, consigliata anche da chef molto noti.

Questa tecnica, secondo gli esperti, consentirebbe di ridurre di molto l’uso del sale e, di conseguenza, preservare la conversazione dei principi nutritivi dei cibi.

Questo tipo di tecnica di cottura viene usata per cuocere e servire le pietanze dentro i vasi di vetro. In poche parole, le modalità sono le stesse di quelle del tegamino per gli gnocchi.

La cottura in vaso può essere effettuata con qualsiasi pietanza, a patto che all’interno ci siano ingredienti che richiedano le stesse tempistiche di cottura.

Cottura in vaso per conservare le pietanze più a lungo

Cottura in vaso
Cottura in vaso(JerzyGorecki – Pixabay)

Questo metodo, secondo gli esperti di cucina, è da preferire in quanto cuocere in vaso, quando questo è chiuso ermeticamente, permette di conservare più a lungo il sapore degli ingredienti.

Con la cottura in vaso, dunque, le pietanze saranno più buoni.

Si tratta di una tecnica consigliata anche a chi preferisce le cotture veloci, oltre che ideale per chi non vuole rinunciare all’aspetto scenografico, soddisfatto dalla forma particolare dei vasetti.

Ma come funziona la cottura in vaso? I vasi possono essere messi in microonde oppure in forno.

Dovrai fare attenzione soprattutto alla temperatura. Durante la cottura ovviamente il vetro si riscalderà al punto da diventare rovente. Meglio aspettare, dunque, per aprire il barattolo per evitare di scottarsi.

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Inoltre il fatto che questa cottura sia fatta attraverso un sistema “sottovuoto”, con tanto di chiusura ermetica, fa sì che le pietanze cucinate possano essere conservate per 7-8 giorni in frigo.

Se sei inesperto, puoi provare la vasocottura, cuocendo delle verdure, che possono essere condite nel modo in cui preferisci, con l’aggiunta dell’acqua.

Una volta finito, devi far cuocere le verdure in vaso per circa 10 minuti in forno ventilato ad una temperatura che va da 60 a 150 gradi. Nel microonde, invece, la potenza deve essere media.

Puoi optare anche per la cottura a bagnomaria. In questo caso, devi fare attenzione e mettere un canovaccio tra i vasetti di vetro.

La cottura in vaso può essere fatta anche in lavastoviglie. Per farlo, però, dovrai mettere i barattoli di vetro nei sacchetti resistenti al calore.

In questo modo, si potrà sfruttare il forte calore prodotto dalla lavastoviglie in fase di asciugatura. Un metodo, dunque, molto veloce e a zero consumo.

I funghi non possono essere cotti in vaso: ecco perchè

Cottura in vaso
Fungo (ulleo – Pixabay)

La cottura in vaso è ideale anche perché i vasi in vetro sono senza dubbio molto più semplici da pulire e sgrassare.

Si tratta di una soluzione ottima per cucinare qualsiasi pietanza, dalla carne al pesce fino ad arrivare alle creme. L’unica cosa che non si può cuocere secondo questo metodo sono i funghi.

Se vengono cotti in questa modalità, infatti, possono rilasciare delle tossine che rimangono all’interno del cibo.

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