Uno studio condotto in Danimarca ha rivelato che i pazienti di gruppo sanguigno A e B avevano maggiormente bisogno di ventilazione artificiale rispetto ai pazienti di gruppo sanguigno 0.
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Blood Advances ha pubblicato sul suo sito uno studio condotto dagli esperti dell’Odense University Hospital, dell’Università della Danimarca meridionale e dell’Università della British Columbia. Qui vengono messi a confronto i dati di 473mila danesi sottoposti al trattamento per la cura del Coronavirus. Il risultato ha rivelato che il numero di pazienti positivi con sangue di gruppo 0 sarebbe di molto inferiore rispetto a quelli con sangue di tipo A, B o AB.
Inoltre, in Canada, a Vancouver, hanno voluto analizzare i dati di 95 pazienti, ricoverati in condizioni critiche. Anche questa volta i risultati sembrerebbero andare a favore del gruppo sanguigno 0, ma anche B, visto che il virus pare si manifesti in forma più grave tra i pazienti di gruppi A e AB i quali restano ricoverati più a lungo in terapia intensiva; circa 13,5 giorni, mentre i pazienti con gruppo sanguigno 0 o B intorno ai nove.
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Covid-19, non bisogna abbassare la guardia
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Gli esperti ci tengono comunque a precisare di non prendere troppo sul serio queste informazioni. Servono ulteriori studi e conferme per poter verificare i risultati ottenuti da queste ricerche. Ricordano, inoltre, che le persone con gruppo sanguigno 0 potrebbero comunque contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 causa dell’età, dell’obesità o di altri fattori che potrebbero renderli persone a rischio.
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La raccomandazione è dunque sempre quella di prestare attenzione, non sottovalutare la situazione. Rispettare le normative del distanziamento sociale, lavarsi sempre le mani ed indossare la mascherina ogni qualvolta possa venire a meno il distanziamento sociale. Per adesso, nessuno può ancora definirsi fuori pericolo.
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