Fabrizio Pregliasco si è espresso in merito all’attuale quadro epidemiologico da Covid-19, a suo avviso non è da escludere un nuovo lockdown.
Continua a salire vertiginosamente la curva epidemiologica ed il fatto che l’Italia possa rivivere i drammatici momenti della scorsa primavera trona a suscitare grandi timori. La Lombardia è tornata a registrare un’ingente mole di casi, le Regioni del Mezzogiorno registrano trend nettamente differenti rispetto a quelli che nei mesi scorsi gli avevano concesso una maggior tranquillità.
Un frangente che ha condotto il Governo a disporre nuove ed urgenti misure per il contenimento e la gestione dell’epidemia da Covid-19. Stop a sport di contatto, raccomandazioni sulle feste in casa, nuovi orari di chiusura per le attività commerciali al fine di disincentivare la movida. Sono misure sufficienti? Sul punto si è espresso Fabrizio Pregliasco, direttore dell’Ospedale Galezzi di Milano.
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Prima che sia pronto il vaccino e che venga trovata una cura bisognerà convivere con il virus. Ma come? Rispettando tutte le regole di prevenzione predicate dal Governo e rispettare le misure imposte con il nuovo DPCM in vigore dal 14 ottobre. Per il Professor Fabrizio Pregliasco, però non è da escludersi che l’Italia potrebbe dover tornare a fare i conti con un nuovo lockdown.
Stando a quanto riferisce l’Agi, il direttore dell’Ospedale Galeazzi di Milano ha affermato in un’intervista a Il Corriere della Sera: “Era prevedibile quello che sta accadendo ora. Le seconde ondate sono fatti accertati storicamente“. Ora però ha proseguito Pregliasco la situazione sarebbe nettamente differente rispetto a marzo, oggi il numero di tamponi che si eseguono giornalmente è nettamente superiore effettuando un raffronto con la prima fase dell’emergenza.
Tuttavia, per il noto virologo, adesso servono misure più nette e serve prepararsi psicologicamente all’eventualità che possa disporsi un nuovo lockdown. “Penso sia corretto optare per una chiusura netta degli ingressi esterni. Oggi dobbiamo essere pronti ad un’ipotesi di nuovo lockdown ed aspettarci un peggioramento. Ciò però senza stati d’ansia e sconforti provati la notte prima della chiusura di marzo“.
Nelle more, ha proseguito il professore stando a quanto riferisce l’Agi, è necessario una maggior consapevolezza da parte dei cittadini che devono comprendere che l’aiuto del singolo è indispensabile. Serve un nuovo e grande sforzo per limitare i contatti al minimo. Ad avviso del virologo devono rimanere solo “scuola, lavoro ed il resto ora va limitato“.
In sostanza per Pregliasco, la quotidianità va sfoltita eliminando tutti quelli che sono i contatti non essenziale. A suo parere la didattica a distanza (DID) potrebbe fornire un giusto contributo soprattutto per quanto riguarda i più grandi. Nelle classi dovrebbero rimanere i più piccini, anche per scongiurare l’ipotesi di nuovi e più importanti disagi alle famiglie.
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Pregliasco in chiosa avrebbe affermato che adesso è prioritario isolare chi ha bisogno di cure lievi e garantire periodi di quarantena in tutta sicurezza. Ci vuole solo un maggior senso di responsabilizzazione e le cose a suo avviso miglioreranno.
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