Il rapporto 2020 della Caritas italiana rivela una crescita dei “nuovi” poveri: la percentuale è salita dal 31% al 45%
Il Coronavirus fa sentire i suoi effetti anche in ambito sociale, oltre che sanitario, con una crescita importante dei poveri. Si tratterebbe principalmente di donne e giovani, disoccupati o impiegati a tempo determinato, ma anche piccoli commercianti e lavoratori autonomi.
A rivelarlo il rapporto 2020 della Caritas italiana che mette in evidenza la maggiore richiesta di assistenza, specie alle parrocchie, da parte di queste categorie. A tal proposito, le Caritas diocesane hanno messo a disposizione dei fondi specifici per loro; in alcuni casi si tratta di aiuti per sostenere le rate del mutuo, il costo degli affitti o le spese di luce e gas.
I “nuovi poveri” sono, dunque, una categoria variegata che riguarda famiglie che si sono trovate, considerate le chiusure, il blocco delle attività e la conseguente crisi economica, nella necessità di richiedere un sostegno.
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Rapporto Caritas 2020: difficile raggiungere i più deboli
Secondo il Rapporto 2020 della Caritas italiana, in questo periodo di crisi economica determinata dal blocco delle attività imposte dall’emergenza Coronavirus, il tasso di crescita dei nuovi poveri è destinato a salire.
Purtroppo, nell’ambito degli aiuti sotto forma di fondi e sostegno di vario genere per le famiglie in difficoltà, sono proprio le fasce più deboli a non essere raggiunte dalla possibilità di usufruire del Rem: il Reddito di emergenza. Nel piano degli aiuti previsti in questo periodo, dal Decreto “Cura Italia” e il “Decreto Rilancio“, il Rem infatti appare la misura di intervento più richiesta ma meno accolta e soddisfatta rispetto ad altri bonus.
La situazione che si è creata, secondo quanto osservato dalla Caritas, è che del Rem usufruisce la stessa fascia sociale che gode del Reddito di cittadinanza, determinando così una “sovrapposizione” più che una “compensazione” tra le varie misure previste. Una situazione che non sarà così semplice da scavalcare e che si profila altalenante in virtù della “particolarità” del periodo che stiamo vivendo.
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