Una giovane madre, affetta da cancro, è deceduta in Inghilterra a giugno dopo che i medici avevano sospeso la chemioterapia per via dell’emergenza Covid-19.
Una giovane madre di 31 anni è morta negli scorsi mesi nel Regno Unito. La 31enne era affetta da tempo da un tumore all’intestino che non ha potuto curare, con le terapie adeguate, per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19. I medici, difatti, le hanno comunicato a marzo che la chemioterapia a cui si sottoponeva era sospesa per tre mesi poiché il sistema sanitario nazionale aveva disposto che gli ospedali dovessero occuparsi dei pazienti che avevano contratto il virus.
Purtroppo, in assenza delle cure, il cancro si è diffuso ed a giugno la donna è deceduta. Adesso i genitori della 31enne hanno indetto una petizione per chiedere al Governo di porre fine ai ritardi nel trattamento dei tumori durante questa epidemia.
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Non ha potuto proseguire le cure, a cui si sottoponeva da anni, in modo adeguato per via della pandemia da Covid-19 ed è deceduta. Questo il tragico destino di Kelly Smith, giovane madre 31enne di Macclesfield, cittadina della contea del Cheshire, in Inghilterra. Come riporta la redazione del quotidiano britannico Daily Mail, alla 31enne, che lavorava come estetista, era stato diagnosticato un tumore all’intestino nel 2017. Subito dopo la diagnosi, Kelly si era sottoposta ad un intervento chirurgico e successivamente alcuni cicli di chemioterapia ed immunoterapia per cercare di sconfiggere la malattia.
A marzo, però i medici le hanno comunicato l’interruzione della chemioterapia per via dell’emergenza Covid-19 che gli ospedali stavano affrontando. Purtroppo, la malattia si è diffusa ancora più rapidamente e le condizioni di Kelly sono peggiorate sino al decesso, avvenuto il 13 giugno.
A raccontare la drammatica vicenda sono stati gli stessi genitori della 31enne, i quali hanno avviato una petizione, che ha raccolto oltre 315mila firme, a mezzo della quale si chiede al Governo di porre fine ai ritardi nel trattamento del cancro durante l’epidemia. Alla redazione del Daily Mail, il patrigno, puntando il dito contro il sistema sanitario nazionale, ha affermato che la vita della 31enne sarebbe stata “scambiata” con quella dei pazienti affetti dal virus.
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I genitori hanno, dunque, avviato una battaglia per far sì che non ci siano casi simili a quello di Kelly che lascia un figlio di soli sei anni.
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