Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, lunedì 19 ottobre, ha reso noti i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha aggiornato i numeri relativi all’epidemia da Covid-19, diffusasi in Italia. Stando alla tabella sanitaria odierna, i casi di persone risultate positive al virus sono saliti a 423.578 con un incremento di 9.338 unità rispetto a ieri. Di questi risultano essere attualmente positivi 134.003 (+7.766) soggetti. Ancora in aumento i pazienti in terapia intensiva, 797 in totale e 47 in più di ieri. Il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza è giunto a 252.959 con un incremento di 1.498 unità. Nelle ultime 24 ore, purtroppo, si sono registrate 73 vittime che portano il bilancio totale dei decessi nel nostro Paese a 36.616.
La Regione Campania, si legge nelle note, ha il ricalcolo dei deceduti spiegando che il numero di oggi fa riferimento al periodo a partire dal 01.10.20 per tardiva comunicazione di decessi avvenuti al di fuori del territorio delle rispettive ASL di competenza.
La Regione Emilia Romagna ha eliminato 1 caso, in quanto giudicato non caso Covid-19.
Aggiornati ieri i numeri relativi all’epidemia da Covid-19, diffusasi nel nostro Paese. Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, i casi di contagio erano saliti a 414.241. Ancora in aumento i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 126.237, così come i ricoveri in terapia intensiva: 750 in totale. Il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza era giunto a 251.461. Nelle ultime 24 ore si registravano 69 decessi che portavano il bilancio totale a 36.543.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 17 ottobre
Nella giornata di sabato, sono stati diffusi tramite tabella sanitaria dal Ministero della Salute. Stando ai dati comunicati il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 402.536 . Aumentavano i soggetti attualmente positivi che ieri ammontavano a 116.935 . Salivano anche i ricoveri in terapia intensiva che contavano 705 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 249.127. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 36.474 vittime.
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Nuovo Dpcm, il presidente Anci: “Chiusura alle 21 da parte dei comuni? Inaccettabile”
“Il governo inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sui sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Non lo accettiamo“. Queste le parole del presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Antonio Decaro in relazione alla nuova decisione del Governo di affidare ai Comuni la scelta di chiudere le piazze e le strade più affollate dopo le 21. Il duro attacco è arrivato poco dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte che ha illustrato le nuove misure per limitare la diffusione del contagio del virus, dopo la risalita dei casi nelle ultime settimane.
Il primo cittadino di Bari ha poi proseguito, come riporta Tgcom24, affermando che in momenti così difficili le istituzioni dovrebbero assumersi le responsabilità piuttosto che addossarle sulle altre con cui collaborano. “I sindaci – aggiunge Decaro – sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso“.
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Coronavirus, da oggi in vigore le nuove misure di sicurezza
Nella giornata di ieri è stato pubblicato il nuovo Dpcm recante misure atte a contenere i contagi dell’epidemia da Covid-19. Prosegue la stretta, dunque, sulla movida e sugli assembramenti che si riverbera però sulle attività commerciali e non. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti avrebbe lanciato un accorato appello: limitare fino al prossimo mese tutte quelle interazioni superflue. Un monito che si traduce in un innalzamento dei livelli di guardia per far abbassare la curva dei contagi.
Si ricorda che da oggi e sino al 13 novembre, sarà demandata ai Comuni la scelta di chiudere le piazze e le strade più affollate dopo le 21. Non solo le attività dei servizi di ristorazione saranno consentite dalle ore 5 sino alle ore 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo. Mentre, solo sino alle ore 18 in assenza della possibilità di poter effettuare tale tipo di consumazione.
Resta sempre consentita, però, la ristorazione con consegna a domicilio nonché, fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto assoluto di consumazione sul posto. Rimangono ferme le posizioni su sale da ballo e discoteche e locali simili che siano all’aperto o al chiuso: queste devono restare chiuse. Come anche invariate rimangono le disposizioni sulle feste conseguenti a cerimonie dove è consentita la partecipazione massima di 30 persone.
In sintesi, dunque, punto focale delle nuove disposizioni dell’Esecutivo riguardano gli orari di esercizio delle attività e la scelta – molto criticata dai diretti interessati- di demandare ai Comuni le decisioni in merito alla chiusura di zone che potrebbero rivelarsi eccessivamente frequentate dopo le 21.
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