A breve, i vari aiuti e bonus saranno sostituiti da un Assegno unico per le famiglie. Già da luglio 2021 verranno erogati dai 50 ai 250 euro al mese per 12 milioni di under 21. Agli autonomi forse sarà anticipato già a gennaio 2021.
Lo stanziamento previsto per l’assegno unico che entrerà in vigore a luglio del prossimo anno è di 3 miliardi nel 2021 e aumenterà fino a 6 miliardi nel 2022.
Tra le novità c’è l’inclusione nell’alveo dei soggetti beneficiari degli autonomi e degli incapienti.
Pe quanto riguarda gli importi mensili erogabili, le somme potranno arrivare a 250euro per ogni figlio sotto i 21 anni (partendo da un minimo di 50euro).
Il nuovo assegno, oltre a sostituire il precedente meccanismo e la platea di bonus e aiuti di vario ordine e tipo, riformerà in modo radicale le politiche di sostegno alle famiglie: sarà erogato dal settimo mese di gravidanza, per ogni figlio a carico fino ai 21 anni.
Si tratta di circa 12,5 milioni di ragazzi, dei quali ben 10,1 milioni sono minori (in base ai dati Istat sui residenti).
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Attualmente sono escluse 2,4 milioni di famiglie che hanno un reddito prevalente da lavoro autonomo.
C’è la possibilità che a queste famiglie l’assegno unico sia anticipato già a gennaio 2021.
In pratica, oltre a cambiare le modalità, cambierà anche l’ambito di applicazione della misura della quale beneficeranno soggetti che fino a quest’anno ne sono stati esclusi.
La quota universale, tra i 50 e i 100euro per ogni figlio sarà la base di partenza cui sarà sommata una quota variabile in base alla situazione economica del nucleo.
Inoltre, saranno previste maggiorazioni dal terzo figlio in poi, per i disabili e, forse, per i nuclei monogenitoriali.
Un altro dato da tenere in considerazione è il riferimento reddituale: oggi il parametro di riferimento è il reddito familiare, mentre con l’assegno unico sarà l’Isee a determinare l’ammontare dovuto al nucleo.
Ovviamente, l’obiettivo è un assegno non solo unico e più esteso ma anche più economicamente rilevante.
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Ed è con questo scopo che la ministra Bonetti ha confermato la volontà di inserire nel testo attuativo una clausola, c.d. “paracadute”, che tuteli i percettori delle misure esistenti di modo che non abbia a verificarsi che sia possibile che alcuni nuclei famigliari percepiscano meno con il nuovo assegno rispetto a quanto percepito ora.
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