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Covid 19

Covid19: per il vaccino si richiede una burocrazia più snella

Per la distribuzione dei vaccino anti Covid19 è necessario uno snellimento della burocrazia: è quanto richiede Confetra

Coronavirus (Getty Images)

Il vaccino anti Covid19 richiederà tempi più snelli nella burocrazia: è quanto afferma Alessandro Albertini, presidente di Anama – Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree. Per evitare i problemi logistici che hanno riguardato in Italia le mascherine, si richiede fin da ora un piano per affrontare l’arrivo dei vaccini nel 2021.

Il pericolo, infatti, è che per colpa della burocrazia, il vaccino possa bloccarsi alle dogane come già accaduto per le mascherine; in pieno lockdown, infatti, laddove in Europa la distribuzione alla popolazione era già avviata, in Italia ci sono stati ritardi nello sdoganamento.

Questa volta, però, il rischio è notevole: il vaccino, infatti, deve essere conservato in celle frigorifere a una temperatura di -70°; non ci si può permettere di rendere inutilizzabili migliaia di dosi, in quanto bloccate alla dogana, a causa delle procedure burocratiche.

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Covid19: Albertini scrive al ministro dei Trasporti

laboratorio covid (gettyimages)

Si dice preoccupato Alessandro Albertini, presidente di Anama, un’associazione che fa parte di Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica. In merito alla distribuzione dei vaccini, prevista per il 2021, afferma la necessità di prevedere un piano che snellisca le procedure burocratiche inerenti il trasporto.

Il rischio è quello di bloccare i vaccini alla dogana e di renderli, così, inutilizzabili. L’associazione dovrà gestire circa 300 milioni di dosi e, laddove in Europa si sta già discutendo sulla procedura da adottare, in Italia invece non ci si è ancora posti il problema della gestione.

(Getty Images)

Fondamentale, per Albertini, non sprecare oltre i mesi che ci separano dal 2021 e attivare un piano in sinergia con il Ministero della Salute, dei trasporti, le case farmaceutiche e quanti si occuperanno della distribuzione. Ecco perché è stata scritta una lettera al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli: per evitare i clamorosi ritardi che, nei mesi scorsi, si sono avuti con le mascherine.

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