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Covid 19

Covid-19, nuovo Dpcm in arrivo: possibili misure più stringenti

Il Governo sarebbe in procinto di disporre un nuovo Dpcm per contenere l’epidemia da Covid-19: le ipotesi sulle nuove possibili misure si susseguono.

Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)

Ha iniziato ad alleggiare l’ipotesi di un nuovo Dpcm che disponga misure ulteriormente restrittive per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Il costante aumento della curva dei contagi, starebbe conducendo il Governo ad elaborare disposizioni più stringenti. In sintesi si tratterebbe di trovare un’intesa con le Regioni al fine di giungere a decisioni omogenee. Tra queste nuove chiusure e limitazioni sugli spostamenti.

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Covid-19, ipotesi nuovo DPCM: le indiscrezioni sulle possibili misure più stringenti

(Getty Images)

Sono state chieste a gran voce, soprattutto da alcuni esperti, misure più stringenti, e pare che il Governo abbia recepito perfettamente tale messaggio. Tant’è vero che nel week-end prossimo l’esecutivo potrebbe predisporre un nuovo Dpcm. Ciò alla luce anche delle scelte che alcune regioni come Lombardia, Campania vorrebbero porre in essere: nello specifico sempre più concreta l’ipotesi di un coprifuoco nelle ore notturne.

La notizia, riporta la redazione di Open, circa un nuovo protocollo recante regole omogenee per il Paese, giungerebbe dal Ministero degli Affari Generali. Secondo questa indiscrezione il Consiglio dei Ministri sarebbe a lavoro per stilare un piano di regole omogenee e condiviso dalle Regioni che poi potranno essere applicate localmente. Una sorta di uniformità per evitare squilibri di sorta.

Stando ai rumors, riporta la redazione di Open, questo futuro Dpcm potrebbe contenere al suo interno la statuizione di un coprifuoco alle ore 23 e la limitazione degli spostamenti da una Regione all’altra.

Un passo in avanti che parrebbe un ritorno al passato, eppure necessario secondo la comunità scientifica che nelle proiezioni della curva epidemiologica vede una prossima impennata con conseguente messa a repentaglio del Sistema Sanitario. A dura prova la tenuta dei reparti di terapia intensiva che già sarebbero in situazione critica in alcune regioni del nostro Paese. Il riferimento va a Campania e Lombardia, dove le capienze sarebbero già di molto ridotte dopo l’aumento dei ricoveri nelle scorse settimane.

Le due regioni saranno con ogni probabilità le prime che potrebbero anticipare le misure che il Governo vorrebbe introdurre.

E proprio come i primi mesi dell’emergenza, riporta Open, potrebbe tornare l’autocertificazione per giustificare gli spostamenti nella misura in cui questi ultimi venissero effettuati dopo le ore 23. Ovviamente ciò se e solo se verrà introdotto il coprifuoco. Attualmente il punto di dibattito, però, si sarebbe concentrato proprio sull’orario. Gli schieramenti politici avrebbero posizioni differenti: c’è chi spinge per un restate a casa dalle 22 sino alle 6, chi dall’una sino alle ore 5.

È probabile che la stretta in ogni caso coinvolgerà diverse tipologie di attività e non soltanto quelle del settore ristorazione.

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Nodo scuola e trasporti: da sciogliere anche le riserve sulle attività sportive

Anche il comparto scuola non andrebbe esente da nuove ed ulteriori modifiche. Se ad oggi per alleggerire il peso sui trasporti, gli ingressi negli istituti di istruzione superiore secondaria erano stati fissati a dopo le ore nove, pare che anche questo punto potrebbe essere modificato. Ma qual è la ragione? Semplicemente, riferisce Open citando a sua volta La Stampa, pare che la misura non sia stata eccessivamente efficace, di talché il Governo starebbe predisponendo uno slittamento degli ingressi anche dopo le 10, si presuppone finanche le 11.

Quanto alle attività sportive nessuna variazione sconvolgente. ASD chiuse e nessun passo indietro sugli sport amatoriali di contatto. L’unico spiraglio riguarderebbe palestre e piscine i cui proprietari o gestori hanno ricevuto dal Governo invito a porre in essere tutte le misure di prevenzione entro una settimana dalla statuizione della misura.

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In base alla reazione ed alla capacità di attuare i protocolli di sicurezza si prenderà in considerazione l’ipotesi di far continuare le loro attività ovvero di imporne lo stop.

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