“Tornatene al tuo Paese”, e poi i colpi di machete: Modena, tre arresti per tentato omicidio con odio razziale
La violenza non si arresta in Italia e gli episodi a sfondo razziale si susseguono da alcuni anni. L’odio la fa da padrone ma le cose diventano ancor più gravi quando si va al tentato omicidio. E’ quanto accaduto ad un ragazzo del Burkina Faso, che aspettava degli amici per registrare pezzi musicali in garage. Invece si è dovuto imbattere in tre persone, un padre e due figli, che l’hanno aggredito a colpi di machete, bastonate e tentati investimenti. L’agguato è avvenuto nel pomeriggio del 15 luglio, nella periferia sud di Modena. “Tornatene al tuo Paese, negro, qui comandiamo noi”, hanno riferito un 53enne e i due figli, uno di 24 e un altro di 30 anni. Il 22 del Burkina Faso è rimasto ferito ma è riuscito a far salva la pelle. I tre sono stati arrestati questa mattina presto grazie alle indagini coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Amara.
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“Torna al tuo paese”, e rischiano di ammazzarlo
Il tutto è partito da uno sguardo di troppo ma a scatenare la violenza dei tre aggressori è dell’altro. La vittima è stata considerata vicina ad un gruppo di stranieri con i quali avevano già avuto scontri reciproci in precedenza. L’11 luglio, infatti, un cittadino marocchino aveva denunciato per rapina uno dei due fratelli aggressori del 22enne; quest’ultimo, il denunciato, dopo pochi giorni aveva denunciato il marocchino sempre per furto. La vicenda non è finita con lo scambio di denunce. I tre, dopo aver sporto denuncia, avrebbero organizzato quella che gli inquirenti chiamano “una spedizione punitiva” nei confronti dei fratelli marocchini recandosi presso il loro domicilio a via Tignale del Garda.
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Quando non li hanno poi trovati, si sono scagliati verso il 22enne del Burkina Faso all’oscuro della vicenda. Il ragazzo ha rischiato la vita senza nemmeno capirne il motivo. Ha evitato di essere investito ma ha il braccio ferito.
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