Covid, l’immunologa Antonella Viola: “Vi spiego perché il vaccino non è la soluzione”

Intervista dall’HuffPost l’immunologa Antonella Viola, direttrice Scientifica a Padova, fa sapere che serve una maggiore responsabilità da parte di tutti

Antonella Viola (foto dal web)
Antonella Viola (foto dal web)

Torna a parlare l’immunologa Antonella Viola e stavolta lo fa in riferimento al vaccino anti Covid che secondo gli ultimi aggiornamenti potrebbe essere pronto per il mese prossimo. Lo fa intervistata dall’ HuffPost, “Il Governo dovrebbe avere il coraggio di trattare gli italiani da adulti, smetterla di prenderli in giro e dire loro la verità, ovvero che il vaccino non è la soluzione finale e che non tornerà tutto alla normalità quando finalmente lo avremo, almeno non nell’immediato”.

Solo qualche giorno fa invece era scettica riguardo le dosi del vaccino reperibili già da novembre: “Dire che il vaccino arriverà entro novembre, non vuol dire che arriveranno le dosi“, spiegava sul suo profilo Facebook, rispondendo così a diversi annunci fatti nelle ultime ore ed in riferimento alle parole di Giuseppe Conte riguardo la casa farmaceutica Pfizer che ha fatto sapere di chiedere l’autorizzazione per il suo vaccino anti-Covid all’agenzia americana Fda nella terza settimana di novembre.

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Gli studi clinici stanno analizzando l’efficacia del vaccino nel ridurre il numero di sintomatici” – fa sapere. “Ma poiché solo una piccola parte dei sintomatici sviluppa una forma grave o muore, non sapremo se il vaccino è efficace anche in questi casi. Servirebbe molto più tempo per analizzare questo aspetto. Inoltre al momento non ci sono studi sui bambini, quindi il vaccino non sarà a disposizione per i più giovani, e pochi anziani sono stati reclutati per gli studi di fase 3.

Viola, la chiamata è sempre ad un “comportamento responsabile”

Covid, Ricciardi
Vaccino Covid (foto dal web)

Antonella Viola è professoressa Ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza). Per lei lo Stato sta sbagliando molto nell’organizzazione interna:

Sebbene al singolo possa essere imputata parte della responsabilità dell’andamento della curva dei contagi – fa sapere sempre nell’intervista all’HuffPost – è anche vero che lo Stato deve agire”. “Prima di tutto, c’è stata la falla del tracciamento. Il meccanismo si è inceppato. Abbiamo puntato tutto su una tecnologia, Immuni, che non ha dato gli esiti sperati. Molti italiani non l’hanno scaricata. E così troppo spesso il contact tracing si fa a mano: al positivo si chiede chi ha visto nelle ultime 48 ore? Dove è stato?”.

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La professoressa Viola premette che “il numero che dobbiamo tenere sempre in considerazione è quello dei ricoveri, che non dipende dal numero dei tamponi effettuati quel giorno”. La fase è comunque “molto pericolosa”.

Antonella Viola (foto dal web)
Antonella Viola (foto dal web)

I cittadini devono capire che quella che ci troviamo a vivere è una fase drammatica della storia, ma che la storia siamo noi. La partita è in mano nostra perché è vero che c’è un’epidemia in corso ma l’esito dell’epidemia dipende anche e soprattutto da come ci si comporta”.

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