Il programma “Dritto e Rovescio” mostra la scorretta gestione dei mezzi pubblici a Roma: persone ammassate nonostante il coprifuoco. Intanto, le terapie intensive aumentano i ricoveri
In Italia, la situazione legata all’epidemia Covid-19 si sta configurando sempre di più come un’emergenza: i contagi, che nelle settimane stanno raggiungendo cifre spaventose, hanno richiesto il pronto intervento delle Regioni.
In Lombardia, Lazio e Campania è stato istituito il coprifuoco: dalle 23 della sera alle 5 del mattino non è possibile circolare, se non per comprovate esigenze.
Ma la situazione nella capitale non appare affatto migliorata, dato il sovraffollamento riscontrato nei mezzi. Nel frattempo, crescono i ricoveri nelle terapie intensive di tutta Italia.
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A fronte della rapida crescita della curva dei contagi, il Governo, con il nuovo Dpcm, e le Regioni, con i loro provvedimenti, stanno cercando di contenere il più possibile la diffusione dell’epidemia. In Lombardia, Lazio e Campania, i Presidenti hanno deciso di istituire il coprifuoco: vietato circolare dalle ore 23 alle ore 5, se non per motivi strettamente necessari.
Nonostante l’adozione di tali misure restrittive, le telecamere di “Dritto e Rovescio” hanno mostrato la situazione dei mezzi pubblici nella Capitale, sovraffollati di persone. “Siamo ammassati come le bestie“: è quanto lamentato da una signora. “Nell’immediato avremmo bisogno di 350 autobus” – ha rivelato David Cartacci, membro dell’Atac.
Nel frattempo, le terapie intensive hanno raggiunto la quota di 1.049 posti letto occupati. Nonostante la situazione sia ancora sotto controllo, e la carica virale pare “essersi notevolmente ridotta“, per 7 Regioni si sta già lanciando l’allarme.
In particolare, si tratta di Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria: queste Regioni, secondo quanto rivela Americo Cicchetti, professore dell’Università della Cattolica, hanno ormai superato la loro capacità.
Da tenere sotto sorveglianza anche le situazioni di Puglia, Sicilia e Lazio, che hanno occupato più di due terzi delle terapie intensive disponibili.
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