Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 23 ottobre, ha comunicato i dati dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha reso noto l’aggiornamento relativo all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla tabella sanitaria odierna, i casi di contagio sono saliti a 484.869, ossia 19.143 unità in più rispetto a ieri. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 186.002 (+16.700) ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 1.049 in totale e 57 in più di ieri. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono ad oggi 261.808 con un incremento di 2.352 persone. Nelle ultime 24 ore si sono registrate 91 vittime che portano il totale dei decessi in Italia a 37.059.
Stando alla tabella sanitaria di ieri del Ministero della Salute, i casi di contagio erano saliti a 465.726. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 169.302 ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 992 in totale. Le persone guarite erano 259.456. Purtroppo, si aggrava ancora il bilancio totale delle vittime che portava il totale dall’inizio dell’emergenza a 36.968 decessi.
La Regione Toscana, si leggeva nelle note, segnalava che sono stati effettuati 758 tamponi antigenici rapidi in aggiunta ai test in PCR comunicati. La Regione Abruzzo comunicava la sottrazione di un caso dei giorni passati, in quanto nominativo duplicato.
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Il Ministero della Salute mercoledì ha reso noto che i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 449.648. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 155.442 ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 926 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 257.374. Purtroppo, si erano registrati nuovi decessi che portavano il bilancio totale delle vittime in Italia a 36.832.
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Numeri sempre più preoccupanti quella della pandemia da Covid-19. In Europa numerose sono le Nazioni che stanno subendo un duro attacco non solo da un punto di vista sanitario. La crisi è sistemica e le conseguenze del virus si stanno facendo sempre più pesanti sulle economie globali.
Nel mondo sono 41 milioni i soggetti contagiati dall’inizio della pandemia ad oggi. Le morti hanno superato la soglia del milione.
La Francia, nelle ultime 24 ore ha registrato ben 41.622 nuovi casi, che mostra un’ascesa realmente preoccupante. Una seconda ondata ancor più violenta della prima da cui emerge un quadro critico. Per tale ragione è stato disposto un coprifuoco che vedrà coinvolti ben 46 milioni di abitanti, rientrano nella misura 54 comuni. Inevitabile una disposizione di tal genere, stante l’incessante imperversare del virus, che avrà luogo da venerdì dalle 21 alle 6 del mattino.
Ma il Paese d’Oltralpe non è l’unico a propendere per tale misura. Sono innumerevoli le Nazioni che per scongiurare l’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato stanno cercando di porre in essere decisioni stringenti sì, ma meno invasive. La Spagna, con oltre un milione di contagi, ha optato per nuove restrizioni. La città di Granada è la prima a ad essere stata sottoposta a coprifuoco dalle 23 alle 6. Una misura a cui andrà di certo incontro anche Madrid, ha spiegato il Ministro della Sanità.
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“Un nuovo lockdown generalizzato? Dobbiamo evitarlo perché provocherebbe rivolte armate“. Questo il parere di Ranieri Guerra, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel Comitato Tecnico Scientifico che ha rilasciato un’intervista alla redazione de Il Fatto Quotidiano. L’esperto ha poi proseguito parlando del coprifuoco indetto da alcune regioni del nostro Paese che a suo avviso sarebbe una sorta di “palliativo per evitare di chiudere tutto“. Inoltre tale misura servirebbe, spiega Guerra, per limitare l’uso di bevande alcoliche o altre sostanze che rilassano i freni inibitori esponendo i giovani a rischi.
Il rappresentate dell’Oms spiega che i cittadini, sfiniti dopo i tre mesi di lockdown primaverili, hanno abbassato la guardia in estate: “Forse sono stati anche incoraggiati da alcuni colleghi che non capisco bene che lavoro facciano“. Secondo Guerra, in merito all’ipotesi di un nuovo “Restate a casa”, bisogna adesso valutare gli equilibri di sostenibilità sociale ed economica, dato che i rischi non solo dovuti dal diffondersi dell’epidemia. Inoltre, l’Oms, afferma l’esperto, ha registrato un aumento di suicidi tra i soggetti più giovani e l’incremento dell’uso di bevande alcoliche in casa, ma non in Italia.
Per tutte queste ragioni, ad avviso di Guerra, una misura di tal genere sarebbe molto pesante per il Paese ed avrebbe ragione il premier Conte a definire l’Italia di oggi diversa da quella di marzo.
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