Vecchie Lire. Non sono più in circolazione da quasi 20 anni ma alcune monete conservate per ricordo che potrebbero valere una fortuna
Il 28 febbraio 2002 è la data che ha sancito l’addio definitivo alle vecchie lire, lasciando spazio al “giovane” euro. Tra acclamazioni per il traguardo raggiunto verso un’Europa più unita, tra le perplessità, disagi e successivi malumori, a poco a poco ci siamo adattati alla nuova situazione.
In molti hanno voluto mantenere un ricordo del passato conio conservando qualche monetina, magari da lasciare in futuro a figli e nipoti. Gi esperti di numismatica hanno calcolato che alcune di esse potrebbero valere una fortuna in base a piccoli errori di produzione (facendone delle rarità) o alla tiratura.
E’ il caso, per esempio, delle 100 lire del 1955 e le 50 lire del 1958. Le prime furono immesse circa di 8,6 milioni unità, un numero elevato quindi, ma esemplari privi di segni di usura possono valere 1.200 euro. Le 50 lire del 1958, invece, ben più rare (825 mila unità), in base allo stato di conservazione possono valere tra i 20 euro e i 2 mila euro.
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Le 5 lire del 1954 rappresentano oggi un gruzzoletto modesto ma pur sempre degno di nota: 70 euro ad unità. La Zecca dello Stato stampò solo 400 mila delle 5 lire del 1956 che infatti oggi valgono da un minimo di 50 a un massimo di 1.500 euro.
Anche le persone non esperte di numismatica possono avere tutte le informazioni che desiderano a portata di click grazie alle numerose informazioni presenti su Internet. Il consiglio migliore è quello di non essere precipitosi, non svendere il proprio ‘tesoro’ e aspettare il giusto acquirente.
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