Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenuto a Radio 24, ha parlato della situazione in Campania, tra le regioni al momento più colpite dal Covid-19.
L’aumento dei casi di contagio nel nostro Paese ha costretto il Governo ad imporre nuove misure più restrittive per cercare di limitare la diffusione del Covid-19. Il nuovo Dpcm, in particolar modo le chiusure di attività produttive, ha scatenato un’ondata di polemiche e proteste nelle piazze. Tra le prime regioni a scendere in piazza, la Campania, al momento tra le zone più colpite dal virus. In merito ha parlato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenuto ai microfoni di Radio 24. Secondo il primo cittadino del capoluogo campano, la regione, considerata la situazione sanitaria, potrebbe andare incontro a misure più restrittive.
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“A breve credo che andremo incontro a misure ancora peggiori, perché sulla sanità è stato fatto poco o nulla. I dati dell’epidemia sono purtroppo aumentati per via del liberi tutti di quest’estate: non bisognava aprire i confini verso e dall’estero e forse potevano essere adottate altre misure, ma ora inutile ragionare col senno di poi“. Queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervistato dalla trasmissione radiofonica Uno nessuno 100milan, in onda su Radio 24.
Sulle misure stabilite dal Governo, il sindaco si è detto contrario soprattutto a quelle legate alla cultura, agli impianti sportivi e alla ristorazione. Il primo cittadino di Napoli ha poi proseguito parlando dei numeri delle terapie intensive in Campania spiegando che a febbraio vi erano 334 posti letto per tutte patologie su 6 milioni di abitanti, ma per legge dovevano essere 1.500. All’inizio di questa seconda ondata, prosegue De Magistris, questi posti sono diventati 100 solo per il Covid e successivamente aumentati a 200, quindi complessivamente vi sono 5-600 posti di intensiva, ma dovrebbero essere almeno a 1.500.
“Napoli ormai è satura – afferma il sindaco- non ci sono più ambulanze sufficienti, non ci sono posti letto in reparto, in intensiva e in subintensiva. Non sono ancora partite le assistenze domiciliari, la medicina del territorio, quelle che devono intervenire subito sul focolaio per evitare che tutta la gente vada in ospedale. Solo adesso stanno iniziando a muoversi, solo ora la Asl dice che sta cercando strutture per mettere i soggetti positivi asintomatici o le persone che possono uscire dall’ospedale perché non hanno più bisogno di ossigeno“. Secondo l’ex pm, proprio perché non si è fatto nulla, adesso l’amministrazione è costretta a chiudere le attività commerciali andando ad annientare le persone sul lavoro, ma se vi fossero quei posti la situazione sarebbe più tranquilla.
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In chiusura, il primo cittadino spiega che è necessario adesso un grande piano per il lavoro, ma non solo per il Mezzogiorno. Il Governo, a suo avviso, deve cambiare marcia dopo essersi fatto trovare impreparato e adesso sta manifestando le stesse misure di marzo. “Questo tipo di disorientamento –chiosa De Magistris- si poteva capire all’inizio, a marzo ad aprile, ma adesso siamo a ottobre. Un po’ di esasperazione si può capire, ma ovviamente non deve mai sfociare in violenza“.
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