Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si è espresso in merito alla possibilità di un nuovo lockdown nella sua città: a suo avviso ci sono due settimane di tempo per prendere una decisione.
I numeri dell’epidemia continuano a salire vertiginosamente ed il dato più preoccupante è rappresentato da quello relativo alle terapie intensive. Il timore è l’eccessiva pressione sugli ospedali, come accaduto nella prima fase emergenziale, che potrebbe infliggere una stoccata letale al Sistema Sanitario.
Tra le città più colpite, figura sempre Milano. Il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, si è espresso in merito all’attuale quadro e sulla possibilità di un nuovo lockdown totale nel suo Comune.
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“Per ora non parliamo di lockdown a Milano, abbiamo circa 10/15 giorni per poter prendere una decisione. Ora – riferisce a Il Corriere della Sera- è il momento di lavorare tutti insieme“. Queste le parole del Sindaco Beppe Sala in ordine ad una nuova possibile chiusura totale della sua città. Il primo cittadino del Comune meneghino non sarebbe, quindi, d’accordo allo stato dei fatti con la drastica misura. Sala, pur riconoscendo le grandi difficoltà incontrate attualmente dalle Strutture Sanitarie ritiene che ancora non si sia giunti ad un punto critico e privo di soluzioni. Scongiurata, quindi, per il momento l’applicazione di un nuovo lockdown.
Con il nuovo DPCM, in particolare il settore della ristorazione, ha subito un altro duro colpo. Anche sul punto il sindaco Sala rasserena la popolazione. D’accordo con il Ministro dell’Economia Gualtieri ha già potenziato l’attività degli uffici comunali si da rendere più agevoli le procedure d’assegnazione dei sostegni economici disposti in loro favore.
A preoccupare il Sindaco, però, sono le proteste in piazza. Nel corso della notte, numerosi dei soggetti fermati all’esito delle agitazioni erano minori. La violenza è da condannare e soprattutto da scongiurare è che qualcuno strumentalizzi una protesta che nasce da parte di un settore messo in ginocchio dalla crisi.
Nonostante il quadro attuale sia realmente drammatico e catastrofico, fortunatamente non si smette di volgere uno sguardo al futuro. Il Sindaco Sala ha molti progetti in cantiere: il primo portare a Milano il Tribunale Europeo dei Brevetti nonché attirare nel capoluogo meneghino l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
Non solo, le proposte del sindaco vedono anche l’insediamento a Milano di una “succursale” del Mise che si occupi della digitalizzazione dei dati. La richiesta, sottolinea Sala non è quella di spostare nella sua città la sede dei Ministeri, ma di avere delle strutture operative sul territorio lombardo.
Quanto alla possibilità di una sua seconda candidatura, Sala non fornisce certezze. Al momento decidere, a suo avviso, sarebbe errato per due ordini di ragioni. In primis perché adesso è il bene pensare ad essere uniti e coesi. E poi, in secondo luogo, perché attualmente vuole che ogni suo tipo di decisione sia svincolata da un possibile riverbero su quelli che sono i consensi degli elettori.
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Sala, infine, chiosa affermando che non sarà neppure sicura una votazione a maggio, di talché è evidentemente prematuro pensare ad una ricandidatura adesso.
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