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Covid 19

Covid-19, il bollettino del 29 ottobre: oltre 616mila casi dall’inizio dell’emergenza

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, giovedì 29 ottobre, ha diramato i dati dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Aggiornato lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla tabella odierna pubblicata sul sito del Ministero della Salute, i casi di contagio sono saliti a 616.595 con un incremento di 26.831 unità nelle ultime 24 ore. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ad oggi ammontano a 299.191 (+22.734), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva1.651 in totale e 115 in più rispetto a ieri. Il numero delle persone guarite sale a 279.282 con un incremento di 3.878 unità. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 217 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime in Italia dall’inizio dell’emergenza a 38.122.

La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha segnalato l’eliminazione di un caso di ieri, in quanto duplicato. Anche l’Emilia Romagna ha eliminato un caso in quanto giudicato non caso Covid-19.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 28 ottobre

(Getty Images)

Il Ministero della Salute nella giornata di ieri ha comunicato che i casi di contagio erano saliti complessivamente a 589.766. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che erano 276.457, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva1.536 in totale. Il numero delle persone guarite saliva a 275.404. Si aggravava ancora il bilancio delle vittime in Italia salito a 37.905.

La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, comunicava l’eliminazione di 3 casi in quanto giudicati non casi Covid-19.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 28 ottobre: quasi 25mila nuovi casi di contagio

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 27 ottobre

Stando alla tabella sanitaria di martedì del Ministero della Salute, il numero casi di contagio dall’inizio dell’emergenza era salito a 564.778. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 255.090, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva1.411 in totale. Il numero dei guariti saliva a 271.988. Purtroppo si aggravava ancora, il bilancio delle vittime in Italia salito a 37.700.

La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, eliminava 5 casi in quanto giudicati non casi Covid-19.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 27 ottobre: 221 nuovi decessi

Pandemia, messaggio di ottimismo da Zangrillo: “Bisogna stare tranquilli”

Ospite della trasmissione Stasera Italia, in onda su Rete 4, il Professor Alberto Zangrillo ha voluto esprimere il proprio parere sull’attuale quadro epidemiologico. Il primario del San Raffaele di Milano, ha affermato: “Il messaggio è che bisogna essere tranquilli, l’Italia sta reagendo molto bene”. Dichiarazioni che arrivano in un momento in cui il timore di un nuovo lockdown assale i cittadini.

Zangrillo ha altresì riferito che attualmente non vi sarebbero malati attaccati in forma grave dal virus: “Ho girato nel reparto Covid. Le persone erano sere: parlavano, discutevano al telefono, attendevano il loro pasto“. Uno scenario che parrebbe ben diverso da quello creatosi nell’immaginario comune.

Il primario di rianimazione dell’Ospedale meneghino ha raccontato un episodio che nel mese di marzo lo ha visto protagonista. Nel corso della prima fase emergenziale, lui ed il collega Beretta caddero in un profondo sconforto domandandosi se in quel frangente, qualora si fosse reso necessario, ci sarebbe stato un ventilatore per loro. Una domanda che metaforicamente stava a significare il grado di disperazione del momento. Zangrillo prosegue nel suo racconto, dicendo che dopo 40 giorni da quell’episodio non vi erano più pazienti da ricoverare.

Il professore, dunque, si è posto una domanda, ossia perché oggi il Sistema Sanitario è così in affanno. La risposta sarebbe una: i cittadini ormai vedono nell’ospedale un punto di riferimento. Bombardati quotidianamente da notizie negative, si riversano nei nosocomi pur non versando in gravi condizioni.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Pandemia, messaggio di ottimismo da Zangrillo: “Bisogna stare tranquilli”

Galli lancia l’allarme: “Lockdown? Faremo come la Francia”

Il professor Massimo Galli è stato ospite della trasmissione Agorà in onda su Rai 3. Nel corso del suo interventi ha spiegato che purtroppo, considerato l’attuale quadro, l’Italia sarà prossima ad assumere misure drastiche di contenimento. In sostanza un nuovo lockdown che a suo parere implicherà numerose ripercussioni su diversi fronti.

L’infettivologo ha parlato della situazione del Sacco di Milano, in cui ieri si contavano tra i 300 ricoverati totali, 19 pazienti con ventilazione assistita e 47 persone in Cpap. Numeri che si traducono in una saturazione delle disponibilità. In sostanza tutti i luoghi riconvertibili ad accoglienza pazienti Covid, sono stati adibiti allo scopo. Una circostanza questa del massimo sforzo operato che, ha proseguito Galli, porterà inevitabilmente ad un’insufficienza del sistema a stretto giro.


In chiosa il professore ha attaccato alcuni giornalisti, rei a suo avviso di fare disinformazione sminuendo la reale gravità dei fatti. Il quadro sarebbe attualmente complesso e minimizzare è a suo avviso ampiamente scorretto.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Galli lancia l’allarme: “Lockdown? Faremo come la Francia”

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