Intervista a Elvio Bonollo, “Abbiamo creato un prodotto amato anche dalle donne”

Yeslife ha intervistato Elvio Bonollo, pronipote del fondatore delle “Distillerie Bonollo Umberto Spa” di Padova e attuale responsabile marketing e relazioni esterne dell’azienda.

Famiglia Bonollo azienda Bonollo Of foto
Famiglia Bonollo (Instagram) – YESLIFE.IT

Già nei primi del Novecento, Giuseppe Bonollo, pioniere delle moderne tecnologie, partì con gli allora innovativi alambicchi a vapore, che consentivano di produrre una grappa dalle caratteristiche organolettiche migliori rispetto a quella tradizionale. I Bonollo non hanno mai smesso di sperimentare, anche nelle successive generazioni. Elvio Bonollo ci ha raccontato come hanno riorganizzato l’attività dell’azienda durante il periodo del primo lockdown e quali progetti ha per il prossimo futuro.

Distillerie Bonollo Umberto è l’unica distilleria italiana ad aver ricevuto il riconoscimento “100 Ambasciatori Nazionali” con la motivazione di “aver contribuito allo sviluppo socio-economico non solo del settore ma dell’intera Nazione e per aver saputo difendere le proprie radici, contribuendo al progresso e all’innovazione”. Questo riconoscimento ottenuto nel 2016 cosa significa per l’azienda?

La nostra storia nasce nel 1908 e da sempre abbiamo instaurato con il territorio uno stretto legame. Abbiamo la fortuna di produrre il nostro distillato da alcuni dei migliori vini italiani che costituiscono il patrimonio vitivinicolo nazionale. Abbiamo sempre cercato di evolvere come azienda puntando sull’innovazione costante, vogliamo metterci sempre in discussione attraverso nuove tecnologie e la ricerca di nuove sensazioni sensoriali da trasmettere nei nostri prodotti. Inoltre siamo attenti al territorio e al rispetto dell’ambiente. Pensi che le vinacce esauste vengono essiccate per separarne le buccette d’uva dai vinaccioli e le prime, ricche di cellulosa, sono impiegate dalla distilleria come fonte energetica per la produzione del vapore necessario ad alimentare il processo di distillazione. Mentre i vinaccioli vengono impiegati nell’industria olearia per la produzione di olio.

Qualche dato sull’azienda, quanto sono grandi i due stabilimenti e a quante persone danno lavoro?

I due stabilimenti di Mestrino e Conselve nel padovano si estendono all’incirca su 100mila metri quadri e danno lavoro a un centinaio di dipendenti. Però dobbiamo considerare anche tutto l’indotto che ruota dietro la produzione con gli agenti di vendita e tutti i 6mila fornitori legati alle materie prime, alle cantine da cui ci forniamo per le vinacce. Per quanto riguarda invece la produzione di bottiglie si attesta intorno alle 12milioni di unità all’anno.

Presso lo stabilimento di Conselve è attuato il Sistema Unico di Produzione Bonollo. In cosa consiste?

Negli anni Novanta, anche a seguito del ricambio generazionale in azienda sono stati fatti importanti lavori di ristrutturazione legati all’immagine che volevamo trasmettere sul mercato. Dopo un’attenta osservazione delle tendenze e dell’evoluzione del gusto dei consumatori, l’azienda ha deciso di dedicarsi alla creazione di un prodotto innovativo, una grappa gentile e dalla spiccata ampiezza aromatica, in grado di affascinare e soddisfare le esigenze dei consumatori più moderni. Stiamo investendo moltissimo in ricerca e sviluppo, ottimizzazione della raccolta della vinaccia, controllo del processo di fermentazione e perfezionamento della distillazione. Nello stabilimento di Conselve abbiamo appunto attuato il Sistema Unico di Produzione Bonollo, che prevede la doppia distillazione che consente di estrarre dalle vinacce il massimo del potenziale aromatico, eliminando le componenti meno nobili ed esaltando quelle in grado di conferire al distillato finezza, leggerezza e pregio organolettico.

La Grappa OF Bonollo Barrique è un prodotto che fa scuola dal 1999. L’etichetta migliore della categoria Grappa nella classifica Top 100 Spirits 2018 stilata da Wine Enthusiast con un punteggio di 94/100. Di chi è stata l’idea di produrre un distillato di Amarone invecchiato in barrique? Come ha reagito il mercato?

Bonollo Of azienda intervista
Bonollo Of (Instagram) – YESLIFE.IT

OF Amarone Barrique nasce dalla distillazione delle vinacce provenienti dalla pigiatura delle uve passite dell’Amarone Valpolicella, con invecchiamento in piccole barrique di rovere francese da 225 litri. Il risultato è una grappa di grande ricchezza e vivacità aromatica, morbidezza ed equilibrio. Ci tengo a sottolineare che maggiore è il potenziale di un prodotto e maggiore è anche la possibilità di rischio che si può avere, soprattutto in questo caso con la doppia distillazione in cui si potrebbero perdere moltissimi aromi. Noi siamo però riusciti comunque a creare un distillato di inconfondibile carattere che è riuscito negli anni a sorprendere ed appassionare non solo gli intenditori più esigenti ma anche un pubblico di donne italiane. Ci siamo impegnati a svecchiare un distillato che è unico nel suo genere sia per i sentori amabili percepiti di frutta secca e vaniglia, sia per lo studio condotto dietro il packaging scuro e suadente, la forma della bottiglia cilindrica e armoniosa molto distante da quella che da sempre vediamo in commercio.

OF nel nome dei vostri distillati cosa significa?

Inserire OF nel nome è stato un rischio che ha fatto paura a molti all’inizio ma ci ha permesso di proiettarci nei mercati internazionali, di lanciare il primo spot nel 2003 che ci ha fatto conoscere anche all’estero e non solo in Italia. Abbiamo puntato su una nuova comunicazione aziendale, la grafica prima di tutto. Non solo la forma della bottiglia come accennavo poco fa, ma anche il logo che trasmette morbidezza, eleganza e la finezza propria dell’arte italiana.

Il vostro maggiore mercato di riferimento al momento?

Esportiamo circa il 30% della nostra produzione soprattutto verso la Germania e il Nord America. A livello nazionale puntiamo molto sull’Ho.re.ca., abbiamo diversi punti vendita e ci serviamo di circa 150 agenti di commercio che spiegano il prodotto al consumatore. Siamo orgogliosi di aver dato vita ad un prodotto che da prettamente alpino, l’acquavite, è adesso apprezzato su tutto il territorio nazionale, compreso il Sud Italia che si sta scoprendo un ottimo mercato dove investire.

Come ha inciso l’emergenza Covid nell’attività?

È innegabile che l’emergenza sanitaria ci abbia colpiti profondamente ma per fortuna non abbiamo avuto casi diretti di positività in azienda. Comunque la nostra è considerata attività essenziale e durante il primo lockdown abbiamo riconvertito la produzione realizzando alcool da destinare all’ambito sanitario. Abbiamo donato anche 100mila bottiglie alla Protezione Civile del Veneto e questo ci ha resi molto orgogliosi. Speriamo che questa nuova chiusura non si prolunghi come la prima.

Progetti futuri?

Non posso svelare nulla riguardo il lancio di nuovi prodotti sul mercato ma ci tengo a dire che abbiamo studiato a lungo l’accoppiata cioccolato e grappa, frutto dell’esperienza pasticcera italiana di maestri cioccolatieri artigianali. Si è posta grande attenzione nel ricercare il finissimo cioccolato fondente in grado di abbinarsi con l’inimitabile ampiezza aromatica della Grappa OF Amarone Barrique.

Ci insegna come degustare al meglio un buon bicchiere di grappa?

La grappa non deve essere intesa come modello di consumo ma associata a momenti di condivisione. Va assaporata meglio nei bicchieri ballon, o snifter Brandy, per avere una maggiore percezione aromatica al naso. Va degustata con calma e senza fretta perché muta la nostra percezione al naso anche dopo 10 minuti che la teniamo in mano e soprattutto è un prodotto da meditazione perché condizionato dalle esperienze delle persone con cui la possiamo condividere a fine pasto, dove ognuno assorbe dei precursori aromatici e li trasmette all’altro.

di ARIANNA BABETTO

Gestione cookie