Papa Francesco si confessa in una lunga intervista, affrontando alcune questioni spinose che colpiscono la Chiesa da sempre.
Corruzione e castità, senza dimenticare il periodo particolarmente delicato nel quale verte l’Italia a causa della pandemia da Coronavirus. Sulla corruzione il papa ha dichiarato soprattutto la sua battaglia a questa piaga che affligge la Chiesa: «So che devo farla, sono stato chiamato a farla, poi sarà il Signore a dire se ho fatto bene o se ho fatto male. Sinceramente non sono molto ottimista però confido in Dio e negli uomini fedeli a Dio».
La corruzione all’interno della Chiesa sarebbe – secondo il Pontefice – un «male antico che si tramanda e si trasforma nei secoli. È una storia ciclica, si ripete, poi arriva qualcuno che pulisce e rassetta, e di nuovo si ricomincia in attesa che arrivi qualcun altro a metter fine a questa degenerazione». Il circolo vizioso dal quale difficilmente si può uscire.
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Papa Francesco, la Chiesa come casta peccatrice
«La Chiesa è stata sempre una casta meretrix, una peccatrice…personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli» Secondo Papa Francesco quindi la maggioranza dei fedeli e religiosi rispettano i precetti della Chiesa, ma è innegabile – sottolinea – come sempre qualcuno ci sia con cattive intenzioni e che si avvicina alla Chiesa solo per lucrarci.
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Infine il Papa ammette l’utilità delle critiche e confessa di riceverne molte, crede fermamente nelle critiche costruttive in quanto queste “…portano a esaminarmi, a fare un esame di coscienza, a chiedermi se ho sbagliato, dove e perché ho sbagliato, se ho fatto bene, se ho fatto male, se potevo fare meglio”.
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