Il premier intervenuto al Festival de Il Foglio parla dei possibili esiti della pandemia e di quando, forse, in Italia potremmo uscirne
Il premier Giuseppe Conte torna a parlare dello stato della pandemia nel nostro Paese. I dati non sono per nulla rassicuranti e in alcune regione l’indice Rt è andato oltre la soglia critica dell’1,5. “La curva dei contagi sta subendo una impennata rapida. I numeri sono preoccupanti” così si è espresso il presidente del Consiglio oggi intervenendo al Festival de Il Foglio.
Impossibile non parlare dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in Italia. Il premier non esclude nuove misure, senza sbilanciarsi troppo per il momento. “Per la portata di questa seconda ondata non c’è un manuale né una palla di vetro – ha chiarito Conte -. I numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa. Siamo al lavoro giorno e notte per capire se si deve intervenire ancora”.
Nel frattempo preoccupa il settore della scuola. Da un lato la ministra Azzolina che non vuole che si ritorni con la didattica a distanza al 100% dall’altro lato i timori per l’impennata dei contagi. Proprio per questo si potrebbe mettere “in discussione la didattica in presenza” ha spiegato il presidente.
“Alcuni presidenti di regione lo hanno già fatto. Noi continuiamo a difendere la didattica in presenza fino alla fine, ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute del tessuto economico” ha spiegato cercando di fare anche una previsione sull’andamento della pandemia.
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La situazione al momento è difficile in tutta Europa, il premier non lo nasconde e si attende l’arrivo del tanto sperato vaccino. Conte al Festival de Il Foglio ha parlato anche di questo.
“Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili” ha spiegato. Poi via via si passerà alle altre categorie. E per gli effetti? Su questo si dovrà attendere almeno la primavera, periodo in cui forse si avrà il vaccino per tutti ha chiarito Conte.
Il premier infine ha cercato di fare anche una previsione su quando si potrà finalmente essere fuori dalla pandemia. “In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante” ha auspicato chiedendo ancora una volta grande collaborazione da parte dei cittadini.
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“Contiamo sullo sforzo di tutti i cittadini. C’è rabbia, angoscia e disperazione. Molti cittadini sono disorientati, ma molti rispettano le regole – ha concluso -. Il Paese sta mostrando grande senso di responsabilità”.
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