Addio al Maestro Gigi Proietti, lui che ha lavorato tanto: da “Febbre da Cavallo” a “Pinocchio”, un a vita spesa per l’arte
Gigi Proietti, il grande attore se ne è andato oggi, 2 novembre, nel giorno del suo compleanno. Avrebbe compiuto 80 anni. Una vita intensa, dedicata alla famiglia e al suo grande amore per lo spettacolo.
Poliedrico e pieno di risorse, è ricordato per uno dei suoi primi ruoli al cinema che lo hanno consacrato come uno dei grandi del nostro spettacolo. Si tratta di Mandrake in “Febbre da cavallo”, film del 1976 diretto da Steno. Accanto a lui Enrico Montesano, entrambi giovani ma con grande talento che con questo film si sono fatti amare e apprezzare.
Gigi Proietti è stato Bruno Fioretti detto Mandrake. Lui che si definisce attore per via delle sue “innate doti trasformistiche” e per il “sorriso magico” ma in realtà vive alla giornata e si arrangia facendo l’indossatore in modo sporadico. Accanto a lui la fidanzata, Gabriella, proprietaria di un bar che non fa altro che mantenere Mandrake, con una passione irrefrenabile per i cavalli.
Nel 2002 Gigi Proietti ha portato ancora una volta Mandrake che gli ha dato il successo con il sequel del film, “Febbre da cavallo – La mandrakata”, diretto da Carlo Vanzina. Accanto a Proietti ancora una volta Enrico Montesano con i loro ruoli originali.
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Gigi Proietti in “Pinocchio”, il suo ultimo film
Gigi Proietti non si è mai fermato nella sua carriera, anche alla soglia degli ottanta anni. Solo lo scoro anno aveva partecipato al suo ultimo lavoro cinematografico: “Pinocchio”, il film scritto e diretto da Matteo Garrone che ha avuto un vero successo di pubblico.
La pellicola che ha portato ancora una volta sul grande schermo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi ha visto il grande attore romano interpretare un intensissimo Mangiafuoco. Un personaggio che era piaciuto molto al Maestro che aveva ammesso di aver lavorato tanto su di lui.
Garrone aveva raccontato di lui: “Quando abbiamo girato la scena in cui dà a Pinocchio le cinque monete d’oro diluviava, ma lui ha recitato imperturbabile per ore sotto la pioggia. La sua forza espressiva è pazzesca: buca l’obiettivo”.
E il Maestro aveva definito Garrone “un regista straordinario, che viene da un altro pianeta”.
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Il film “Pinocchio” ha ricevuto 15 candidature all’edizione 2020 dei David di Donatello e ha stravinto. Ha portato a casa ben cinque riconoscimenti: Miglior scenografo, Miglior truccatore, Miglior costumista, Miglior acconciatore e Migliori effetti speciali visivi.
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