Nel cuore della pandemia Carl, positivo al coronavirus, muore in ospedale a sole 24 ore dopo che aveva detto ai familiari di stare bene
La pandemia nel mondo non si arresta. Il numero dei positivi sale in modo esponenziale come anche quello delle vittime. Ci sono gli anziani con patologie pregresse, ma anche dei giovani e delle persone di mezza età che erano sane e senza sintomi e che però non ce l’hanno fatto.
È il caso di Carl Handley, 52enne di Ysbyty Glan Clwyd, in Galles, morto il 25 ottobre scorso. La sua storia ha dell’assurdo. Si era isolato in casa perché mostrava alcuni sintomi da coronavirus. Poi le sue condizioni si era aggravate ed era stato portato in ospedale. Da qui ha parlato anche con la sua famiglia e dopo le prime cure ha riferito di sentirsi meglio, di stare abbastanza bene.
Il giorno dopo il tragico epilogo. La famiglia ha ricevuto la telefonata dall’ospedale che comunicava loro che Carl era morto in seguito ad un attacco di cuore mentre era attaccato al respiratore.
La nipote di Carl, Katie Williams ha raccontato: “Mio zio è stato ricoverato in ospedale il venerdì, ma si era messo in contatto per dire che si sentiva meglio, quindi è stato uno shock enorme scoprire che era morto”.
LEGGI ANCHE –> Arresto cardiaco a 21 anni, muore giovane ragazza
Pandemia, l’appello dei parenti di Carl
Dopo la morte di Carl i suoi parenti si stanno prodigando per diffondere un solo ed unico messaggio: responsabilità.
“Stiamo esortando la gente a capire che queste restrizioni sono in atto per un motivo, e che non avere un po’ di normalità per un po’ di tempo è molto più facile che perdere una persona cara – ha esortato la nipote di Carl – Si può rimanere in contatto con gli amici su Facebook e si possono sempre prenotare di nuovo le vacanze, ma non si possono sostituire i propri cari”.
Un messaggio importante al rispetto delle regole quello mosso dalla famiglia di Carl. In Galles vige attualmente un “firebreak”, un lockdown iniziato lo scorso 23 ottobre e in vigore fino al 9 novembre. Le persone possono uscire di casa solo per motivi necessari, lavorando quando è possibile da casa. Chiuse tutte le attività di svago, i centri comunitari, le biblioteche e i centri di riciclaggio. I luoghi di culto aperti solo per la celebrazione di funerali e cerimonie nuziali.
LEGGI ANCHE –> Tragedia in pista: pilota muore alla guida di un go-kart
Katie ha ricordato ,o zio dicendo che: “Era un uomo molto bello, dedicato alla famiglia, divertente, che trovava il tempo per chiunque ed era appassionato di musica rock”.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.