Per prevenire future pandemie la strada è soltanto una: preservare la biodiversità ponendo l’attenzione sul fenomeno della deforestazione e smantellando i commerci degli animali selvatici.
Quella da Coronavirus è una pandemia su cui la stragrande maggioranza della comunità scientifica è concorde nel ritenere sia stata causata dall’erosione da parte dell’uomo degli spazi della Natura. L’essere entrato a contatto con specie selvagge ha concretato un rischio su cui da anni gli scienziati avevano invitato ad alzare la guardia.
Oggi uno studio dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES) lo conferma. Per scongiurare il verificarsi di altre pandemie è necessario non intaccare la biodiversità dei sistemi. Come? Riponendo maggior attenzione sul fenomeno della deforestazione e smantellando i commerci degli animali selvatici.
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Di virus che potrebbero portare al verificarsi di una pandemia come quella in atto ne esistono ancora altri 540mila/850mila. Con l’attuale trend è possibile che se ne registrino altre più frequentemente e maggiormente letali. Questo l’incipit del report pubblicato dall’IPBES il quale aggiunge che i costi di cura supereranno di oltre cento volte quelli di prevenzione. A spaventare maggiormente, anche il fatto che future pandemie potrebbero essere ancor più gravi di quella attuale. Unica soluzione è quella di cambiare filosofia e concentrarsi sulla salvaguardia della biodiversità.
Ciò in quanto su cosa abbia condotto alla pandemia da Covid-19 non ci sarebbero molti dubbi. Come vengono gestite le risorse, come l’uomo si approccia alla natura sono tutti fattori che ne hanno influenzato la causazione. Il rischio che si verifichino nuove pandemie, può dunque essere prevenuto se si indirizzeranno meglio le attività di tutela della Natura. Ciò porterà ad un minor contatto della specie umana con la fauna selvatica.
Il dottor Daszak, coordinatore dello studio, ha affermato che attualmente ci sono tutti gli strumenti per poter prevenire le pandemie, ma che attualmente non vengono impiegati in maniera ottimale. Stando al rapporto dell’IPBES la cura, i vaccini, sono processi che richiedono tempo nonché un immane sforzo economico. Si stima che il Covid, sino alla appena trascorsa estate, sia costato sui sedici trilioni di dollari, cifra purtroppo destinata ad aumentare secondo le proiezioni. I costi per prevenire una pandemia, invece, sarebbero di 100 volte inferiori.
Ma quali sarebbero le giuste misure? Per l’IPBES in primo luogo bisognerebbe dapprima individuare le aree a rischio, poi valutare quello che potrebbe essere il riverbero economico, nonché istituire un sistema di monitoraggio unico.
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L’uomo può e deve prevenire future pandemie. Deve rispettare la Natura ed allontanarsi da quella che è la fauna selvatica la quale pullula di un numero esponenziale di virus ancor più pericolosi del Covid.
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M.S.
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