L’annuncio e la conseguente entrata in vigore del nuovo Dpcm, per limitare la diffusione del Covid-19, a cui il Governo sta lavorando da giorni potrebbero slittare.
L’impennata dei casi di contagio da Covid-19 ha costretto il Governo a valutare nuove misure restrittive per cercare di contenere la diffusione del virus. In cantiere c’è un nuovo DPCM che, tra i vari provvedimenti dovrebbe prevedere anche un coprifuoco a livello nazionale e l’istituzione di nuove “zone rosse“. Il decreto che si prevedeva dovesse essere annunciato nella giornata di oggi potrebbe, però, slittare a giovedì e, dunque, scattare nei giorni successivi tra venerdì o sabato.
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Il nuovo Dpcm che prevede nuove misure con l’obiettivo di frenare l’impennata dell’epidemia da coronavirus registratasi in queste ultime settimane potrebbe slittare. Stando a quanto riporta la redazione di Tgcom24, l’annuncio del nuovo decreto, anticipato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Camera, era previsto per oggi, ma potrebbe essere rinviato a giovedì. Tra le varie misure previste al suo interno vi è anche l’ipotesi di un coprifuoco a livello nazionale il cui orario sembra ancora da stabilire (tra le 20 e le 22) e l’instaurazione di alcune nuove “zone rosse”. A rischio, in merito, sarebbero le regioni con l’Rt al momento più alto: Lombardia, Piemonte e Calabria. A queste potrebbe aggiungersi, come riferisce Tgcom24 anche la Liguria, all’interno della quale potrebbero entrare in vigore misure più stringenti. Saranno vietati gli spostamenti verso e da queste regioni ad esclusione dei soggetti con comprovate esigenze come motivi di lavoro, salute e di urgenze che andranno indicati nell’autocertificazione.
Inoltre, il Governo potrebbe disporre anche la didattica a distanza per le scuole superiori, così come accaduto durante il periodo di lockdown degli scorsi mesi, e la chiusura di musei e mostre d’arte. Altre limitazioni potrebbero riguardare anche i trasporti, la cui capienza passerebbe al 50% per evitare assembramenti sui mezzi che, al momento, vengono ritenuti tra i “luoghi” più a rischio per la diffusione del virus.
Novità anche per i ristoranti ed i bar che rimarranno aperti sino alle 18, ma dovrebbero rimanere chiusi la domenica ad ora di pranzo. Consentito l’asporto e la vendita a domicilio, mentre dovrebbe rimanere in vigore la norma che prevede la consumazione al tavolo per un massimo di quattro persone.
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Nel fine settimana rimarranno chiusi anche i centri commerciali, all’interno dei quali potranno rimanere aperte solo le farmacie, i tabaccai ed i negozi che vendono generi alimentari.
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