E’ una coincidenza quella di Gigi Proietti, nato e morto lo stesso giorno. Eppure a questo caso del destino fa da cornice un enigma che oggi vi spiegheremo
Maestro di teatro, il genio della lampada, un’immagine iconica di Roma, la sua città che lo ha accompagnato per tutta la vita. Ironico, un volto dalle mille sfaccettature di un’anima bella e trasparente, dalla risata contagiosa. E’ così che gli italiani ricordano Gigi Proietti ad un giorno dalla sua morte, sempre garbato nel suo bonario sfottere il mondo, ma anche se stesso, con quel modo di guardare alla vita così scanzonato e al contempo rassicurante. Chi non ricorda il suo cavallo di battaglia 18 18 18? Uno degli sketch più famosi del suo repertorio, per il quale non è dato sapere perché non sia partito da un altro numero e perché abbia deciso di ripetere quel numero tre volte e non una sola, come sarebbe stato, per certi versi più logico, più naturale.
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L’enigma di Gigi Proietti
Gigi Proietti non ha mai rivelato il motivo, ma dietro a quel numero ripetuto tre volte si nasconde un significato e di casuale non ha proprio nulla. Ecco allora l’enigma che si nasconde dietro questi numeri. Il grande maestro è nato il 2 novembre 1940 e muore il 2 novembre 2020. Sono passati esattamente ottant’anni. Numericamente uscirebbe 2/11, questa data è perciò un’operazione aritmetica… si tratta di una divisione. E indovinate cosa esce fuori? 0,181818.
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L’ennesima mandrakata da parte del mago. Ancora una volta Gigi Proietti ha lasciato tutti senza parole come spesso accadeva con le sue perfomance. Un genio, un maestro di vita che ieri è uscito di scena dal teatro della vita.
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