La luce artificiale entra a far parte del novero delle forme di inquinamento: a confermarlo uno studio condotto dall’Università dell’Exeter.
I suoi effetti sulla natura sarebbero molteplici e certificati. Questo quanto emerso da uno studio condotto dall’Università dell’Exeter sulla luce artificiale. Entrerebbe così, quindi, nel novero delle fonti di inquinamento alla stregua del CO2.
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Che fosse inquinante era stato già certificato, ma che la luce artificiale avesse un immane riverbero negativo su flora e fauna lo si è scoperto solo adesso. Grazie ad una ricerca condotta da alcuni studiosi dell’Università dell’Exeter nel Regno Unito sono stati constatati i suoi effetti. La rilevazione ha avuto luogo all’esito dell’esame di altri studi precedenti che avevano valutato il fenomeno. Secondo gli esperti inglesi, la luce artificiale presente di notte inficerebbe numerosi processi naturali. Per tale ragione bisognerebbe limitarne l’utilizzo il più possibile.
Lo studio, pubblicato sulla nota rivista Nature, ha infatti dimostrato come negli animali si innescano patologici comportamenti che ne influenzano finanche le funzioni fisiologiche, soprattutto quelle relative al sonno. La melatonina, infatti, risultava presente in quantità ridottissime.
Il coordinatore dello studio, il dottor Kevin Gaston, ha spiegato come la ricerca del suo ateneo abbia raccolto tutte le precedenti. Oltre agli squilibri ormonali, è emerso delle influenze anche quanto alla fertilità. All’interno dello studio è stato effettuato un distinguo tra specie che vivono di giorno e quelle che invece vivono di notte. In queste ultime la loro vita era altamente ridotta a causa della luce artificiale. Invece per le diurne l’attività vitale era di molto aumentata.
Non solo. Pare da ricerche precedenti che anche gli insetti impollinatori risentano in peggio della luce artificiale.
La conclusione a cui sono giunti, dunque, è che l’inquinamento da luce notturna artificiale sia pari al climate change.
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“Sia il cambiamento climatico che l’illuminazione artificiale hanno effetti più che negativi sulla natura. L’uomo non si è mai seriamente preoccupato del problema, oggi ne conosciamo però la vera portata. L’illuminazione notturna, quindi, andrebbe centellinata ed utilizzata solo ove sia realmente necessaria” hanno concluso gli esperti dell’Università dell’Exeter.
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M.S.
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