Pandemia, l’Ordine dei medici lancia l’allarme: “La seconda ondata, uno tsunami”

Pandemia, dall’Ordine dei medici l’allarme choc: “La seconda ondata può essere uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario”

Medico (Getty Images)
Medico (Getty Images)

I medici già da tempo stanno segnalando l’andamento preoccupante dei contagi in Italia. In ordine sparso si susseguono allarmi, richieste di intervento, anche nette come nel caso di Galli, primario del Sacco di Milano che chiede da tempo il lockdown per Milano. Ricciardi dell’Oms ha più volte affermato che nelle grandi città occorre un lockdown. Ora è l’ordine dei medici del paese a dichiararsi preoccupato attraverso la voce del suo presidente. “La preoccupazione dei medici è che questa seconda ondata non sia una mareggiata, ma uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo – dichiara Filippo Anelli – chiediamo al Governo misure più aggressive. Il problema oggi – aggiunge il presidente su facebook – riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così – conclude – la situazione potrebbe sfuggirci di mano”.

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Pandemia, i numeri di oggi

Medici (GettyImages)

Seria preoccupazione del presidente dei medici italiani mentre è in arrivo il nuovo dcpm con le nuove restrizioni. Saranno regolamentate in tre fasce. Le regioni saranno inserite in una di queste tre a seconda dei parametri sanitari. Intanto è stato pubblicato l’aggiornamento del Ministero della Salute in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla tabella sanitaria di oggi, il numero dei casi di contagio è salito a 759.829 con un incremento di 28.244 unità. Crescono anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 418.142 (+21.630). Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 302.275 con un incremento di 6.258 unità.

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Diagnosi (Getty Images)
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Nelle ultime 24 ore si sono registrati 353 decessi che hanno portato il bilancio complessivo delle vittime in Italia a 39.412. La frenata di ieri è soltanto legata al minor numero di tamponi, quindi. Non c’è stato seguito al rallentamento netto dei dati. Nelle ultime ore, in seguito a tale frenata, circolava l’indiscrezione di una riflessione del premier Conte sui provvedimenti da prendere.

 

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