Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, mercoledì 4 novembre, ha diramato i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Aggiornato dal Ministero della Salute il quadro dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese. Stando alla tabella sanitaria odierna, i casi di contagio sono saliti a 790.377 con un incremento di 30.550 unità. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 443.235 (+25.093), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontano a 2.292, ossia 67 in più di ieri. Le persone guarite sono 307.378 con un incremento di 5.103 unità. Nelle ultime 24 ore, purtroppo, si sono registrate 352 vittime che hanno portato il bilancio complessivo dei decessi dall’inizio dell’emergenza a 39.764.
La Regione Campania, si legge nelle note, segnala che ieri, per errore, erano stati aggiunti 45 posti di Terapia Intensiva in più. L’Emilia Romagna ha eliminato 2 casi in quanto giudicati non casi Covid-19. La Regione Calabria, infine, ha segnalato che ieri c’è stato un aggiornamento del bollettino regionale, che riporta una modifica nella distribuzione dei casi ricoverati e terapie intensive. La modifica è stata effettuata a seguito delle comunicazioni pervenute dall’azienda ospedaliera di Reggio Calabria e dall’Azienda ospedaliera di Cosenza.
Nella giornata di ieri, stando al Bollettino del Ministero della Salute, il numero dei casi di contagio era salito a 759.829. Crescevano anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 418.142 ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 2.225. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 302.275. Nelle ultime 24 ore si erano registrati 353 decessi che portavano il bilancio complessivo delle vittime in Italia a 39.412.
La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, eliminava 3 casi in quanto giudicati non casi Covid-19. La Toscana, invece, segnalava che un problema tecnico al sistema informativo della prevenzione aveva determinato problemi di estrazione a scapito della completa attribuzione delle province. Nei dati di ieri vi sono quindi 373 nuovi casi con provincia “in fase di verifica”.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 3 novembre: oltre 350 nuovi decessi nelle ultime 24 ore
Il Ministero della Salute nella giornata di lunedì ha pubblicato come di consueto l’aggiornamento relativo all’epidemia da Coronavirus in Italia. Stando alla tabella sanitaria, il numero dei casi di contagio dall’inizio dell’emergenza era salito a 731.588. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 396.512, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che raggiungevano le 2.022 unità. Le persone guarite erano 296.017. Il bilancio complessivo delle vittime saliva a 39.059.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 2 novembre: i numeri dell’epidemia
“Ce la faremo ad evitare il lockdown. Questo Dpcm è pensato per regolare tutte le esigenze su misura, tenendo conto dei dati delle singole realtà locali”. Queste le parole del viceministro Pierpaolo Sileri ai microfoni della trasmissione radiofonica The Breakast Club in onda su Radio Capital.
Sileri si è poi soffermato sui casi specifici, parlando di Lombardia, Piemonte e Calabria le quali sarebbero state dichiarate zone rosse. A suo avviso è impossibile che nell’arco di pochi giorni il loro quadro complessivo possa cambiare in meglio, facendo registrare un drastico calo dei casi. Ad avviso del viceministro sono loro le Regioni che attualmente stanno vivendo il frangente più drammatico. Non è escluso, però, che la rimodulazione in una fascia più blanda ossia passaggio da rossa ad arancione e così via possa avvenire. Si tratta di “etichette” rimodulabili, di talchè non c’è da preoccuparsi.
Ai microfoni di Radio Capital il viceministro avrebbe poi voluto esprimere il proprio parere sulle nuove misure e l’impatto che queste avranno sui cittadini. Nessun disorientamento, afferma. La popolazione deve essere serena perché nelle aree non considerate a rischio potranno liberamente muoversi.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Pandemia, il viceministro Sileri: “Ce la faremo a scongiurare il lockdown”
“Per affrontare la terza ondata dell’epidemia occorre agire su tre specifici elementi: la capacità di fare tamponi sufficienti, utilizzare strumenti informatici ed adottare un sistema che renda accessibili i tamponi in tutto il paese“. Questa le parole, riportate da Today.it, del professor Andrea Crisanti, durante un’audizione al Senato. Il virologo ha parlato, dunque, di come il Paese debba agire per cercare di prevenire un’eventuale terza ondata dell’epidemia da Covid-19 dopo il verificarsi della seconda che ha colpito in queste settimane l’Italia.
Nel dettaglio, il virologo parlando della prima “arma” per evitare un’altra impennata nel corso dei prossimi mesi, ha spiegato che bisogna agire attraverso dei tamponi mirati, ossia quando una persona positiva ha interagito con altri soggetti negli ultimi cinque giorni, bisognerà testare quest’ultimi per evitare la diffusione del contagio. A questa strategia vanno affiancati sistemi informatici che consentano il monitoraggio dei casi regione per regione in modo da avere un quadro specifico di come il virus si diffonda e prevedere quello che possa accadere dopo.
Infine, secondo Crisanti, bisogna instaurare un sistema per mettere a disposizione di tutti i test per renderli accessibili dove sono necessari.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Pandemia, il virologo Crisanti: “La strategia per evitare la terza ondata dell’epidemia”
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