Tiziano Ferro racconta quello che è veramente sotto i riflettori delle telecamere in “Ferro”, il documentario che esce il prossimo 6 novembre
Un docufilm forte, crudo, vero. Un documentario per raccontarsi senza nascondere nulla e liberarsi finalmente da paura e sofferenza. È così che Tiziano Ferro torna e in un modo tutto nuovo con il documentario che parla della sua vita in uscita il prossimo 6 novembre in più di 240 Paesi per la regia di Beppe Tufarulo in esclusiva su Prime Video.
“La dipendenza non finisce mai. La forza di parlare la si trova solo dopo avere preso coscienza. Perché raccontare il problema è troppo facile. Il peso dalle spalle non te lo togli con un film, una canzone, un libro. Adesso con l’alcolismo, e prima ancora con il coming out, la liberazione arriva prima ancora di decidere di raccontare”.
È così che il cantante italiano racconta il suo lavoro in collegamento dalla sua casa di Los Angeles dove vive con il marito Victor Allen da un po’ di tempo ormai. Lo definisce un “film troppo vero” che secondo Ferro mette in secondo piano l’estetica tipica della musica pop.
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Tiziano Ferro, il racconto della sua vita tra paura e coraggio
Nel documentario sulla sua vita Tiziano Ferro racconta tutto. Non lascia indietro nulla, nemmeno i momenti non belli e non facili che ci sono stati nella sua vita. C’è anche la sofferenza, le lacrime, la voglia di farla finita e il rifugiarsi nell’alcool. C’è la vita di un uomo di 40 anni che non è sempre luccicante e piana di paillettes come la vediamo in tv.
“Ho iniziato a bere per non pensare – ha raccontato Tiziano – Sono consapevole che sono salito sull’ultimo treno in terza classe, cresciuto in una Latina dove c’era violenza, bullismo, omofobia. C’era chi pretendeva di sapere come stavo senza chiedermi come stessi. Vivevo una realtà parallela. Mi martellavo le mani perché mi sembrava inaccettabile vivere la vita da omosessuale. Pure per tanti discografici”.
Temi insomma che oggi fanno ancora paura e di cui spesso non si parla. Non solo l’omosessualità nella sua vita, ormai dichiarata e vissuta serenamente, ma anche bulimia e alcolismo. Tutto dietro le quinte del suo essere famoso.
“C’è anche la mia disperazione nel backstage dello scorso Sanremo per essere rimasto senza voce durante l’esibizione e ci sono le parole del manager Giannini… Sia quel che sia, me ne frego. A me interessava il messaggio” ha spiegato ancora Tiziano Ferro. E alla domanda su quale fosse il messaggio il cantante ha spiegato: “Vedere quella versione di me che non voglio vedere e che quando la vedo non riconosco. Abituato in tv sempre truccato, qui non è stato così”.
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Insomma un film intenso, girato nel corso di sei mesi, che non parla solo di musica ma di vita, vera, vissuta, con le sue fragilità ma anche con il coraggio. Altre novità in musica? “Per ora il primo disco di cover nel cassetto da tempo che non era in previsione”. Si tratta dell’album “Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri” che esce lo stesso giorno del film.
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