Roma piange il maestro Gigi Proietti. Oggi hanno avuto luogo i funerali dell’attore spentosi nel giorno del suo 80esimo compleanno: molti colleghi, tra cui Marisa Laurito, hanno voluto omaggiarlo con un pensiero nel teatro ‘Globe’ della capitale
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Il funerali di Gigi Proietti sono cominciati con un cortero lungo le strade di Roma alle 10 del mattino. Le esequie si sono svolte alla presenza di pochi intimi (60 persone) a causa delle restrizioni per il Covid ma tutta la città ha fatto sentire il proprio affetto alla compagna di una vita Sagitta Alter e alle figlie Susanna e Carlotta. Nel “suo” teatro tanti colleghi e amici hanno commemorato il grande Proietti con parole sentite e commosse come quella dell’attrice napoletana Marisa Laurito: “Gigi, quando entravi nel mio camerino.. entrava il teatro. Sei un grande in tutto sei qui, da qualche parte, con la tua risata”. È seguito poi l’appello affinché non solo il teatro in Largo Aqua Felix prendesse il nome di Proietti ma che “mantenga la tua direzione creativa” – ha concluso l’attrice.
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Il saluto commosso degli amici e della città per Proietti
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Sono stati tanti altri i personaggi del mondo dello spettacolo che stamattina hanno voluto dedicare l’ultimo saluto al maestro Proietti: da Paola Cortellesi a Enrico Brignano, passando per Edoardo Leo, Pino Quartullo, Valentina Marziali, Walter Veltroni e ancora Fiorello, Corrado Guzzanti, Maurizio Mattioli, Enrico Vanzina (questi ultimi quattro sono entrati in chiesa). Alle 12 il feretro è entrato nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo. La commemorazione è andata in onda in diretta sulla Rai. La sindaca Virginia Raggi, che ha deciso di intitolare il Globe a Proietti, ha dedicato un pensiero pur non essendo presente a causa della sua positività al Covid-19: “Ci mancherai. Quando la pandemia sarà finita organizzeremo qualcosa di più grande”.
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Ma il saluto della “sua” Roma è stato già grande con la gente ferma sui marciapiedi, l’applauso alle finestre e uno striscione in piazza del Popolo che recitava: “Me viè da piagne… Ma che sarà… Ciao Gigi, esempio di romanità”.