Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, ha commentato positivamente i provvedimenti inseriti nel nuovo Dpcm.
La scelta del Governo di suddividere in tre fasce di rischio il nostro Paese per cercare di limitare la diffusione del contagio da Covid-19 ha scatenato non poche polemiche. Sindaci e governatori non hanno ritenuto corretto l’inserimento nelle determinate zone delle loro regioni o dei loro comuni. D’accordo, invece, con i provvedimenti inseriti nel nuovo Dpcm il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli che ha definito le norme come opportune ed orientate nella giusta direzione.
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Nuovo Dpcm, Ordine dei medici: “I provvedimenti sono opportuni e viaggiano nella giusta direzione“
“I provvedimenti stabiliti dal Governo? Opportuni, questo tipo di suddivisione a zone va nella direzione giusta quella della mediazione tra l’esigenza di non sfaldare il tessuto produttivo del Paese e quella di assumere norme più drastiche dove gli indicatori evidenziano che il virus non è sotto controllo ed i sistemi sanitari non siano in grado di sostenere il suo impatto“. Così commenta le scelte del Governo, inserite nel nuovo Dpcm, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). Attraverso il nuovo decreto, difatti, il nostro Paese è stato suddiviso in tre fasce di rischio (gialla, arancione e rossa) con varie norme per ognuna di esse.
Il presidente di Fnomceo ha poi proseguito, come riporta AdnKronos, spiegando che il Governo, attraverso la scelta di un lockdown a zone avrebbe tenuto in considerazione quelle che erano le preoccupazioni dei medici, le quali sarebbero molto forti anche nelle regioni inserite all’interno della fascia gialla. Adesso, secondo Anelli, bisogna mantenere un monitoraggio costante ed accurato della situazione per far sì che i focolai vengano individuati ed arginati.
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“Riponiamo la nostra piena fiducia –chiosa il presidente dei medici- nel ministro della Salute, Roberto Speranza, in modo che possa adottare adotti i provvedimenti più opportuni dove la situazione epidemiologica dovesse peggiorare“.
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