Nella giornata di ieri gli USA sono definitivamente usciti dall’Accordo di Parigi con la cui sottoscrizione nel 2016 si erano impegnati, anche loro, a contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Donald Trump non aveva mai fatto mistero delle sue intenzioni in merito all’Accordo di Parigi. A suo avviso da quel patto sottoscritto nel 2015 gli Stati Uniti avrebbero dovuto svincolarsi. E così nella giornata di ieri, ciò che gli attivisti per l’ambiente più temevano è accaduto. Il Tycoon, la cui riconferma alla Casa Bianca è seriamente in bilico, ha deciso prima di un eventuale cambio ai posti di comando di comunicare l’ufficiale uscita dall’accordo sui cambiamenti climatici.
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Usa fuori dall’accordo di Parigi: la decisione del presidente Donald Trump
Lo scopo dell’accordo di Parigi è quello di allentare la presa dei cambiamenti climatici e scongiurare la tanto temuta ipotesi dell’innalzamento della temperatura di 2°C. Inoltre, ulteriore obbiettivo è quello di implementare gli strumenti delle varie Nazioni per far fronte all’emergenza climatica. Per portare a termine questi target è stato pensato un piano d’azione fatto di finanziamenti ed implementazioni delle tecnologie. Una necessità per coinvolgere in tale processo anche i Paesi in via di sviluppo. Quanto all’innalzamento della temperatura, la comunità scientifica è concorde nel ritenere che un suo verificarsi potrebbe sconvolgere l’intero sistema mondiale con una serie di effetti a catena che si abbatterebbero sulle popolazioni.
In forza dell’accordo di Parigi, ogni stato avrebbe dovuto apportare il proprio contributo ed ogni 5 anni si sarebbero dovuti rilasciare dei report a mezzo dei quali vagliare i passi compiuti in avanti. Non solo, ogni nazione avrebbe dovuto dichiarare quali sarebbero stati i propri apporti per diminuire le immissioni di gas.
Nel novembre del 2016 l’accordo venne sottoscritto e ieri a distanza di 4 anni esatti gli Usa hanno stracciato la loro “promessa”. La ragione? Un grave nocumento per l’economia che ad avviso dell’attuale presidente Donald Trump basata ancora su fonti non rinnovabili. Questioni di interesse a discapito dell’ambiente, dunque, che hanno fatto adirare a buona ragione tutti gli attivisti del Pianeta. Considerato che gli USA dopo la Cina sono i più grandi “produttori di inquinamento”.
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Diversamente da Trump, l’altro candidato alla Casa Bianca, Joe Biden ha invece espresso il suo massimo favore all’accordo di Parigi redigendo finanche un apposito piano sul clima.
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