La disperazione del sindaco, i tempi di intervento delle ambulanze si sono dilatati di gran lunga a causa dell’emergenza Covid
NOCI – Una donna è morta in piazza in attesa dell’ambulanza, dopo un ritardo di quasi un’ora: accade nel barese a Noci dove sabato sera scorso la signora Maria, dopo essersi sentita male, ha perso la vita per via dei soccorsi arrivati dopo circa 50 minuti.
A raccontare l’accaduto è stato direttamente il sindaco della città Domenico Nisi: “Una signora accusa un malore, l’ambulanza arriva sul posto dopo 50 minuti. E nello sgomento e nell’incredulità generale, nella piazza centrale del nostro paese la comunità assiste alla morte di una persona”.
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“Le telefonate e le spiegazioni ricevute – prosegue – non riporteranno in vita la cara signora Maria, alla cui famiglia porgo il cordoglio dell’intera comunità. La precarietà del nostro sistema sanitario è inaccettabile. Questo dolore e questo lutto, e lo sgomento devono costringerci a riflettere con grande serietà sul tempo che viviamo“.
La Puglia non è attrezzata per rispondere al meglio alla grave emergenza sanitaria che sta colpendo la sanità italiana e di conseguenza, come per tutto il Su Italia, i tempi di intervento delle ambulanze si sono dilatati a dismisura. Domenico Nisi lancia un appello: “L’unica cosa che, ci piaccia o no, dobbiamo accettare è che siamo in una situazione difficilissima, drammatica e inedita. Tutte le cose che non funzionano richiederebbero che noi, con comportamenti virtuosi, provassimo a mitigare le difficoltà”.
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“Inaccettabile è la richiesta di maggiori controlli mentre si disattendono largamente le norme a tutti note. Io trovo inaccettabile che per la salvaguardia della salute di tutta la comunità debba essere necessario un vigile o un carabiniere per ogni abitante”.
Proprio nelle ultime ore, dal barese è arrivato l’estremo appello dell’Ordine dei Medici locale. “Sono molto preoccupato – dice il presidente Filippo Anelli – e temo che le misure adottate in Puglia siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario”. Nel mirino, il “lockdown soft” della zona arancione.
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