Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, ha affermato che servono dei veri lockdown in alcune città italiane per fermare l’epidemia.
L’aumento dei casi di contagio da Covid-19 ha costretto il Governo italiano ad introdurre nuove restrizioni, attraverso un Dpcm entrato in vigore venerdì che ha suddiviso il Paese in tra fasce di rischio. Per alcuni esperti tali misure non sarebbero sufficienti ed in alcune zone andrebbero disposti dei lockdown totali per limitare la diffusione del contagio. Di tale avviso anche Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza che ha rilasciato un’intervista a La Stampa. Secondo Ricciardi in alcune città, come Milano, Genova, Torino e Napoli servono dei lockdown totali, dato che vi sarebbero troppi cittadini per le strade.
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“Vedo troppa gente in giro, servono lockdown cittadini e spetta ai governatori la decisione di disporli. In grandi città come Milano, Genova, Torino e Napoli è necessario agire con decisione e farlo al più presto“. Queste le parole del consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi, intervistato dalla redazione de La Stampa. Il professore ordinario di Igiene alla Cattolica ha poi proseguito soffermandosi sulle misure attualmente in vigore per limitare il contagio affermando che la sola raccomandazione ai cittadini di non muoversi di casa ridurrebbe l’incidenza dei contagi solamente del 3%. Con un lockdown, invece, spiega l’esperto, questa percentuale salirebbe al 125% a cui si aggiungerebbero il 13 ed il 15% aggiungendo rispettivamente lo smartworking e la chiusura delle scuole. Si avviverebbe così al 60%, soglia che servirebbe per raffreddare l’epidemia. Per tali ragioni sarebbe, dunque, necessario, afferma Ricciardi, fermare tutto dove la situazione sarebbe fuori controllo.
Ricciardi ha poi parlato di quanto sta accadendo in alcuni ospedali, dove il numero dei posti letto disponibili ha superato la soglia critica: “È disastroso, in molte regioni del Paese ricoveri ed interventi sono stati rinviati, parliamo di interventi delicati per malattie cardiovascolari e oncologiche che richiedono il successivo ricovero in terapia intensiva. La mortalità di questa tipologia di patologie è già salita del 10%“. È importante per tali motivi, dunque, avere prudenza per rallentare l’epidemia, anche se non è facile soprattutto dopo i tagli subiti dal comparto sanitario. Adesso, prosegue Ricciardi è fondamentale un maggior coinvolgimento dei medici di famiglia, i quali devono far sì che gli ospedali non si intasino.
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Infine il consulente del Ministro Speranza ha concluso l’intervista a La Stampa spiegando che sarebbe necessaria rivedere la governance della sanità territoriale: “I medici di base o passano ad un rapporto di dipendenza o rimangono liberi professionisti, ma all’interno di accordi con il servizio sanitario pubblico per quanto riguarda le funzioni, gli strumenti e gli orari degli studi“.
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