È un terrorismo, nuovo e insurrezionale, che si impone come fenomeno sociale e che si basa su azioni individuali ed emulative
Nel bel mezzo di una pandemia, il terrorismo jihadista colpisce ancora in Europa . Ma è molto diverso da quello che, fino a quattro anni fa, era capace di provocare decine di morti con sofisticati attacchi compiuti da uomini con esperienza sui campi di battaglia in Medio Oriente e legati a gruppi internazionali. Un pakistano di 25 anni che era in Francia da due anni. Un ceceno di 18 anni che era venuto in questo paese da bambino e aveva studiato nella scuola francese. Un tunisino di 21 anni appena sbarcato nel continente attraverso la rotta dei migranti del Mediterraneo. Un austriaco di 20 anni, figlio di albanesi della Macedonia del Nord, che aveva tentato di andare in Siria, senza successo. Gli autori degli attentati dell’ultimo mese e mezzo in Francia hanno un profilo comune: apparentemente hanno agito da soli, non sono stati registrati dai servizi segreti e hanno usato coltelli per attaccare. Nel caso austriaco è diverso: il terrorista trasportava armi da combattimento, tra cui un fucile d’assalto, un kalashnikov segato e un machete. Ed era passato in prigione.
La nuova veste del terrorismo
I seguaci dell’ISIS non sono mai scomparsi, spiega il ricercatore svedese Michael Krona, coautore di “The Media World of ISIS”, che stima che i seguaci del gruppo terroristico siano presenti su circa 100 piattaforme. . . “ Al contrario”, aggiunge, “ci sono segnali che suggeriscono che siano cresciuti di numero negli ultimi tempi. Dal 2018, la sopravvivenza e l’espansione del marchio ISIS è in gran parte dovuta all’aumento dell’attività dei suoi sostenitori sul web”.
Leggi anche > Fukushima, la protesta degli ambientalisti
Adesso abbiamo individui dal nulla, senza una formazione specifica, spesso non molto stabili psicologicamente e che attaccano con coltelli da cucina. I coltelli da cucina sono la prova che non c’è rete dietro. Perché se vuoi uccidere molte persone hai bisogno di un kalashnikov. L’obiettivo non è provocare il massimo numero di morti ma uccidere e morire, perché tutti muoiono”.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.