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È con uno scatto in bianco e nero che Alessandro Gassmann ricorda Gigi Proietti, ad una settimana dalla sua morte. Fu proprio suo Vittorio Gassmann – ha raccontato l’attore in un’intervista al Messaggero – a scoprire Proietti.
“Era il 1965 e c’era un teatrino che ogni sera si facevano spettacoli […]. Papà aveva visto Gigi che all’epoca faceva piccoli show, cantava nei ristoranti e, folgorato dal suo talento eclettico, volle invitarlo. Da allora Proietti ha fatto parte della nostra vita. L’ho sempre considerato un parente acquisito”.
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Personaggi come proietti – ha aggiunto Gassmann – sono rari e preziosi. Ha saputo tenere in vita la cultura romana ed il suo dialetto, rendendoli immortali.
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