È morto ieri mattina a Milano, Andrea Merloni, 53enne imprenditore e figlio dell’ex numero uno del colosso Indesit
Andrea Merloni è morto ieri nella sua abitazione di Milano probabilmente per un malore improvviso che gli ha stroncato la vita, probabilmente un arresto cardiaco. Ad accorgersi del corpo senza vita dell’ex imprenditore di Indesit è stata la donna delle pulizie che ha allertato subito i medici del 118 che però una volta giunti nella sua casa non hanno potuto fare altro che accertarne il decesso. Nelle prossime ore sarà svolta l’autopsia per capire le reali motivazioni che lo hanno portato alla morte.
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Una tragica fine per un uomo che sembrava apparentemente in salute e che non aveva mai manifestato, o confessato a nessuno, di avere sintomatologie particolari. Il Resto del Carlino racconta che Andrea Merloni nel 2018 aveva anche inaugurato il suo yacht “Audace” e amava girare i porti d’Europa nei mesi estivi, un uomo in piena salute e con tanta voglia di vivere.
Andrea era figlio dell’ex presidente di Confindustria Vittorio, non aveva figli e da qualche anno era separato. È stato un grande imprenditore per l’industria italiana, non solo per Indesit ma anche per il rilancio della “Benelli Moto”, azienda da lui diretta dal 1995 al 2004, anno questo della cessione alla cinese QJ.
Andrea Merloni fu l’unico a opporsi alla vendita di Indesit
Andrea Merloni si è dedicato anni alla sua attività come imprenditore e figlio di una delle aziende più grandi del panorama italiano, la Indesit, colosso degli elettrodomestici, e con lui i fratelli Antonella e Maria Paola e il gemello Aristide.
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Il padre Vittorio Merloni aveva voluto Andrea come vicepresidente esecutivo al suo fianco dello storico gruppo industriale degli elettrodomestici sita a Fabriano nelle Marche. Dal 2010 Andrea è stato poi l’ultimo presidente della storica azienda, fino alla cessione nel 2014 alla Whirlpool, 19 anni di dedizione e sacrifici profondi che lo hanno visto alla guida di una solida realtà che ha fatto grande l’Italia.
Andrea alla fine si è dovuto rassegnare alla vendita di Indesit – per un valore di 758 milioni di euro – perché la famiglia così si espresse mettendolo in minoranza. Dal 2011 al 2013 è stato anche presidente della scuola di formazione manageriale Istao.
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