Anpal, il 25% dei beneficiari reddito di cittadinanza ha avuto un contratto di lavoro. Si tratta di 352.068 beneficiari
Il tanto criticato reddito di cittadinanza, forse più per questioni politiche che nella sostanza, ha prodotto qualche risultato anche sul campo lavorativo. Si è criticato tanto l’aspetto assistenziale, che in realtà, con il dramma economico conseguente alla pandemia è stato un intervento che ha aiutato, se non altro perchè il governo ha potuto tenere conto di soldi già stanziati per la lotta alla povertà. L’Anpal, ha dichiarato che il 25% dei percettori del reddito di cittadinanza ha trovato lavoro. Si tratta di 352.068 beneficiari pari al 25,7% di 1.369.779 di persone tenute a firmare il Patto per il lavoro. Il 15,4% dei beneficiari ha stipulato un contratto a tempo indeterminato, il 4,1% un contratto di apprendistato mentre il 65% ha avuto un contratto a termine.
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Reddito, lavoro e il dato sorprendente
Inoltre, il dato che più sorprende è che potrebbero essere attivati 1,8 milioni di posti di lavoro ma ciò non avviene perchè mancano le competenze. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anpal, Domenico Parisi, in una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. “1,8 milioni di posti disponibili -ha affermato – non possono essere colmati perché mancano le competenze”. Per quanto riguarda le aree territoriali, facendo un distinguo per regioni la percentuale dei beneficiari che hanno trovato lavoro suddivisa tra le regioni è la seguente: il 47,5% è la porzione più alta nella Provincia di Trento mentre la bassa è il 19% in Campania. Seguono il 35,8% in Veneto, al 37% in Emilia Romagna e al 31,1% in Lombardia. Hanno una percentuale inferiore alla media nazionale (25,7%) sui contratti oltre alla Campania, la Sicilia (19,2%) e la Calabria (24,1%).
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Un dato questo che capovolge sotto questo aspetto un’altra “accusa” che viene mossa ai sistema del reddito di cittadinanza. Secondo alcuni pareri il reddito favorisce il Sud, ma i dati dell’aspetto lavorativo indicano invece il contrario.
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