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Interviste

Il magico mondo di Martina Socrate: intervista alla stella di TikTok

22 anni ed un milione di idee per la testa: Martina Socrate ci racconta cosa vuol dire essere una content creator al giorno d’oggi.

Martina Socrate (foto da TikTok)

Sveglia, intraprendente e dotata di uno straordinario senso dell’umorismo, Martina Socrate ha conquistato il web con i suoi video-comedy in lip-sync. Spontaneità è la sua parola d’ordine ed il suo obiettivo è quello di far ridere gli altri. In un mondo in cui fanno più clamore le tragedie delle storie a lieto fine, il suo apporto creativo è stato per molti una ventata d’aria fresca, capace di allietare persino i momenti più bui della quarantena. Da TikTok all’universo della consulenza creativa, scopriamo qualcosa di più della sua vita attraverso le sue parole.

Martina Socrate: non solo TikTok

Ciao Martina, come stai? Come stai vivendo questo nuovo periodo di chiusura?

Ciao a te! Ne ho parlato giusto poco fa su Instagram e dicevo che sto vivendo questa seconda ondata con molta più consapevolezza della prima. Ormai me l’aspettavo da circa due settimane, ero già entrata nel mindset. Penso che a questo punto sarebbe strano se non fosse stato così, però verso ottobre, quando mi sono resa conto che stava risuccedendo la stessa cosa di praticamente un anno fa, non mi sono sentita affatto serena. L’ho detto apertamente sui social e tutti mi hanno detto che se la stavano vivendo peggio rispetto alla prima ondata. C’è un sentimento abbastanza generale riguardo a questa cosa. Non dico che me la sto vivendo male, perché non è così, però rispetto alla prima volta… è una cosa diversa, ecco. Purtroppo so a cosa vado incontro.

Quanto ha influito il lookdown di marzo sulla tua ricerca di nuovi content da proporre al pubblico?

Come ti dicevo prima, non dico che ho preso il lockdown con leggerezza, ma non sapendo quanto sarebbe durato e cosa significasse vivere in una situazione del genere, ero molto serena. Quindi diciamo che inizialmente questo non ha influito tanto sui miei contenuti. Poi, andando avanti, ho sentito proprio il bisogno di continuare a fare video, in primis per me stessa, perché mi faceva stare molto meglio avere qualcosa di cui occuparmi giornalmente. Ma la cosa che penso mi abbia fatto stare meglio è stato il fatto di allietare la quarantena anche agli altri. Ogni tanto mi arrivano messaggi con scritta la stessa cosa che mi hai detto tu prima, “mi hai salvato la quarantena”. Questo per me significa tutto. In quarantena facevo contenuti perché mi serviva moltissimo ridere e far ridere le persone in generale.

Come pensi che vivrai questo secondo lockdown, adesso che hai questa consapevolezza?

Spero di fare esattamente la stessa cosa, proprio perché durante il primo mi ha aiutata tanto. Sentivo di star facendo davvero qualcosa di produttivo, a maggior ragione in giorni com questi, in cui potresti fare qualsiasi cosa, ma poi finisci per non fare niente. Quando mi dedicavo alla creazione di video, arrivavo a fine giornata felice e soddisfatta. Sento che il mio lavoro mi darà la forza anche questa volta.

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Ma facciamo un passo indietro. Cosa ti ha portato su TikTok? Hai seguito un corso di recitazione negli anni passati? 

Ho sempre avuto una particolare mimica facciale e diciamo che è un pregio, ma anche un difetto. Essendo così espressiva, per me è sempre stato molto naturale comunicare prima che con le parole, con le espressioni del mio viso. E, credimi, posso dire cose belle, ma anche cose molto brutte. Una volta ero proprio a lezione di teatro, parlavo con una mia compagna e lei aveva delle scarpe che trovavo orrende. A un certo mi è caduto l’occhio sulle scarpe e ho sgranato gli occhi, poi sono tornata a parlarle come se niente fosse. Quando sono uscita, una mia amica mi ha detto “Ma perché devi fare sempre queste facce?”. Puoi immaginare quindi che problemi mi porti questa mimica. Per quanto riguarda il teatro, l’ho fatto al liceo per quattro o cinque anni e mi ha aiutata ad aprirmi. Non che ne avessi bisogno perché sono sempre stata molto estroversa, ma mi ha aiutata ancora di più ad aprirmi e mi ha dato tanta forza. Per quanto riguarda TikTok, invece, l’ho scelto un po’ a caso. Lo utilizzo dal 2016, quando si chiamava ancora Musically, ma all’inizio lo usavo sporadicamente, perché volevo stare dietro alla scuola. Ho sempre fatto comedy con il lip-sync. Poi a gennaio 2019 l’ho ripreso e ho iniziato a fare questo tipo di video, perché a volte li vedevo nei “per te” e mi facevano ridere. Volevo dare agli altri quello che questi video davano a me quando li vedevo.

Ricordi il primo video che hai fatto o il primo che per te è stato importante?

Probabilmente era un video in cui doppiavo Cracco che “sclerava” in un episodio di Masherchef. Io lo facevo perché mi faceva stare bene, non mi aspettavo assolutamente l’hype che ne è seguito. È l’unico iconico che mi viene in mente per quanto riguarda il mio “inizio carriera”. Ne avevo già fatti altri prima, però questo era il primo fatto con più cura.

Quando hai capito che quello che stavi facendo ti stava portando da qualche parte? Ti sei semplicemente lasciata trasportare o c’è stato un momento preciso in cui hai realizzato che il tuo passatempo poteva diventare un lavoro?

Ho sempre lasciato che le cose andassero da sole. Per me è ancora un gioco, però adesso il mindset che ci metto è diverso, è tutto più serio ed importante, e diciamo che ho iniziato ad avere questa prospettiva nel momento in cui hanno inizio a seguirmi molte agenzie per il management. Scegliere l’agenzia a cui associare la mia immagine è stato un passo molto importante, me lo ricordo con molta angoscia perché avevo pausa di fare la scelta sbagliata. Direi che è stato quello il momento in cui ho realizzato che la cosa stava diventando importante. Fino ad allora io non ho cercato alcun modo per farmi notare o per emergere.

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E poi hai incontrato Chiara Ferragni. Vuoi raccontarci un dietro le quinte del vostro incontro? Come è nato?

Ho lavorato con Chiara perché aveva bisogno di una consulenza creativa per quanto riguarda un lavoro che stava facendo. Quando mi hanno contattata mi sono detta “No, non è possibile. Come ha fatto a scegliere me?”. Poi l’ho conosciuta ed è davvero splendida. È esattamente come la si vede nelle storie. Mi ha stupito il fatto che stessi andando a casa di una persona che non avevo mai visto prima, ma che sentivo di conoscere da sempre, perché lei condivide tutta la sua vita su Instagram ed è come se fosse un po’ l’amica di tutti. La trovo davvero stupenda ed è stato bellissimo lavorare con lei ed il suo team.

Vi eravate già sentite prima di quel momento, giusto? In primavera lei condivise un tuo TikTok.

Sì, avevo lavorato per Fedez a maggio perché aveva fatto uscire Problemi con tutti e io dovevo promuovere la canzone con un mio video. Il video era piaciuto molto sia a Chiara che a Fede e mi avevano repostato entrambi. Mi era capitato poi di mettere reazioni alle sue storie e lei mi rispondeva. Era una cosa molto carina.

Una cosa che hai capito di lei incontrandola dal vivo?

Ho capito che è vera. Non è costruita, è esattamente come la vedi nelle storie. Probabilmente è questa la sua forza. Uno magari può immaginare che sia tutta una montatura, che stia interpretando un personaggio sui social, invece è proprio se stessa.

Parlando di Chiara Ferragni, mi viene in mente lo spinoso tema dei giudizi sul web. Come gestisci questa parte del tuo lavoro? Eri pronta ai risvolti negativi dell’essere un personaggio pubblico?

Io mi ritengo molto fortunata, perché ricevo pochissimo hate, sia su TikTok che su Instagram, quindi non ci sono abituata. Però a volte mi capita di ricevere dei messaggi poco carini e diciamo che lasciano un po’ il tempo che trovano. A volte sono insulti completamente senza senso. Magari sotto a delle foto mi scrivono “troia” e io me lo faccio scivolare addosso, perché sono commenti totalmente fuori dal contesto. Però in generale mi ritengo molto fortunata perché queste cose succedono in maniera sporadica, quindi faccio le corna e spero che continui ad essere così, perché se dovesse diventare una cosa pesante, penso che all’inizio ci soffrirei molto e avrei bisogno di tempo per abituarmi.

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C’è un attore o una scena che non hai ancora “doppiato”, ma sul quale non vedi l’ora lavorare?

Qualcosa in programma, no. Di solito scelgo i video al momento. Vado nei “per te” e vedo se ci sono delle scene che mi piacciono e a quel punto inizio a fare il video. Programmo molto poco, non faccio scalette né nulla, perché mi ammazzano la creatività. Quando faccio un video faccio tutto quello che mi passa per la testa. Se avessi un copione scritto, aderirei troppo a ciò che avevo pensato, invece lasciando tutto al caso riesco a lavorare molto meglio e mi piace molto di più il risultato.

Dove ti vedi tra qualche anno?

Questa è una domanda difficilissima… probabilmente sapevo rispondere a sei anni, adesso non saprei cosa dirti. Questo lavoro mi apre tantissime porte, ho un’infinità di possibilità davanti. Questo mi rende molto felice, ma allo stesso tempo mi confonde. Entrare nel mondo dello spettacolo è sicuramente un’opzione, ma anche quello della consulenza creativa mi piacerebbe molto. Non c’è una cosa precisa che vorrei fare. Me ne piacciono molte e vorrei provarne almeno alcune prima di prendere una decisione definitiva.

 

Costanza Bordiga

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