Migranti. Naufragio a largo dl mar Mediterraneo a nord delle coste libiche di Sabratha. Il gommone su cui viaggiavano un centinaio di persone ha ceduto
Ennesimo viaggio della speranza trasformatosi in tragedia. Non ha retto il gommone che trasportava un centinaio di persone a largo delle sponde libiche. Sei persone hanno perso la vita, tra di loro un bambino di soli sei mesi. Il suo nome era Joseph e veniva dalla Guinea. Nessuno dei migranti aveva un salvagente.
A soccorrerli è stata un’imbarcazione della ong Open Arms, in quel momento era il mezzo più utilmente impiegabile. La nave aveva effettuato un salvataggio solo il giorno prima. Ha attualmente a bordo 199 persone e 5 cadaveri. Molti degli individui soccorsi sono feriti e versano in gravi condizioni. In sei hanno bisogno di evacuazione medica.
Oscar Camps, il fondatore di Open Arms, ha lanciato un segnale di aiuto su Twitter: “Abbiamo 199 persone a bordo, 111 salvate oggi e 5 cadaveri. Nel frattempo, l’equipe medica continua a lavorare instancabilmente per stabilizzare i casi gravi”.
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La situazione è disperata. Proprio poche ore prima la ong aveva tratto in salvo altri 88 disperati, soccorsi in acque internazionali. Tra di loro anche donne in gravidanza. Ieri mattina la Open Arms, che sta viaggiando insieme ad Emergency nel Mar Mediterraneo, ha raccolto una nuova segnalazione di un gommone collassato a 30 miglia a Nord di Sabratha. Scrivono sui Twitter: “Ultimato soccorso di un’altra imbarcazione con 65 persone a bordo. Una giornata lunga e drammatica, verrà il momento per il dolore, ora continuiamo a salvare vite.”
Gli operatori della ong chiedono immediatamente aiuto: “In questi ultimi due giorni le segnalazioni di disperati in difficoltà in mare sono state continue. La nostra è l’unica imbarcazione rimasta ad operare nel Mediterraneo. Tutti gli assetti umanitari sono stati bloccati adducendo motivi amministrativi”.
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Open Arms ed Emergency chiedono congiuntamente che i governi europei prendano posizione e facciano qualcosa. E’ intollerabile, a parer loro, che vengano reiterate continue omissioni di soccorso. L’ Europa intera non può volgere lo sguardo altrove, il Mediterraneo è diventato un cimitero di povere anime in fuga.
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