Monete che valgono una fortuna. Se hai conservato i 5 centesimi del 2003 potresti ricavarne un gruzzoletto. Vi diciamo perché
Con il pensionamento della lira il 28 febbraio 2002, tutti abbiamo pensato di conservare qualche monetina o banconota del vecchio conio. La lira ha lasciato spazio all’amato e odiato euro: un traguardo per tutti gli europeisti ma, nel concreto, ha destato non poche perplessità nella vita di tutti i giorni.
Anche le monete della nuova e giovane valuta, coniate nei primissimi anni della loro diffusione, possono essere considerate una piccola fortuna. Rovistate nei vecchi salvadanai e controllate se siete in possesso di centesimi del 2003. Vi sveliamo il loro valore corrente e le caratteristiche che le rendono un tesoro, magari di modesta portata ma non trascurabile.
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I 5 centesimi del 2003, infatti, adesso hanno un valore ben più considerevole, ammonta a circa 20 euro. Ne sono state diffuse 1.844.000 unità. Non sono certo poche, quindi è probabile che ne abbiate almeno una. Come si presentano? In una faccia c’è inciso il Colosseo attorniato dalle 12 stelle a cinque punte dell’Unione Europea. Presente a destra il monogramma della Repubblica Italiana con la R e I sovrapposte. A sinistra, invece, il simbolo di zecca (R), in basso il millesimo. Alla base del Colosseo, troviamo le iniziali dell’autore Ettore Lorenzo Frapiccini (ELF). Dall’altro lato, la faccia comune a tutti gli altri stati dell’unione monetaria, con la scritta la scritta 5 Eurocent. La moneta pesa 3,9 grammi. Ha un diametro di 21,25 millimetri.
Non solo i 5 sentesimi, sono altre le monete coniate nel 2003 che oggi hanno un valore maggiore rispetto a quello evidente. Poniamo attenzione, per esempio, sulla moneta da 20 centesimi: secondo gli esperti di numismatica potrebbe valere circa 3 euro. Certo, non cambia la vita, ma è bel oltre il suo valore originario.
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La moneta da 2 euro, invece, quella che da un lato ha il profilo di Dante Alighieri per intenderci, coniata nel 2003 oggi vale intorno ai 5 euro. La moneta da 1 euro (quella che in Italia riporta l’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci) ai giorni nostri potrebbe valere di più rispetto al valore nominale, anch’essa circa 3 euro.
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