Grazie ad un sistema chiamato Tree Talker, installato sugli alberi, sarà possibile monitorare numerosi parametri dell’ambiente.
Un innovativo sistema di monitoraggio che permetterà di “dar voce” agli alberi quello sviluppato da Riccardo Valentini, ecologo presso l’Università della Tuscia nonché membro del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc). L’idea sviluppata insieme alla Fondazione Edmund Mach (FEM), infatti, consentirà di estrapolare dagli alberi tutte le notizie relative ad eventuali criticità come carenza d’acqua, presenza di parassiti, cambiamenti del clima ed ancora l’intensità del sole.
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Si tratta di un dispositivo di soli 10 centimetri che verrà installato sul tronco degli alberi. Quest’ultimo consentirà agli esperti di tradurre tutte le informazioni “a conoscenza” della flora. Attualmente sono 300 gli alberi in Italia collegati a tali dispositivi per lo più faggi e castagni poiché una specie in grado di mostrare grandi capacità di adattamento.
Il Tree Talker è un sistema che attraverso dei sensori riesce a captare tutte le informazioni circostanti analizzandole ed elaborandole. L’idea nata dalla mente del dottor Riccardo Valentini sta riscuotendo un enorme successo, tanto che a breve potrebbe giungere in ogni parte del mondo dalla Siberia al Brasile. Tramite il monitoraggio degli alberi è possibile conoscere tutti quelli che sono gli effetti del climate change.
A commentare il suo utilizzo Damiano Gianelle, ricercatore della FEM: “La rilevazione – riporta La Repubblica- non riguarda solo i boschi ma anche tutto l’ambiente in cui crescono. Attraverso il Tree Talker, dotato di sensori IoT (Internet of Things) che raccoglie i dati costantemente, è possibile ricostruire con esattezza tutti i processi biologici delle piante nonché le loro capacità di interazione con l’habitat circostante“.
Attualmente in Italia sono 25 le zone in cui viene espletata questa attività di monitoraggio. Come premesso la maggior parte di Tree Talker è installata su faggi e castagni tuttavia non sono esclusi alberi autoctoni come l’abete rosso delle Alpi nochè gli arbusti tipici della macchia mediterranea. In Alto Adige gli apparecchi sono installati anche sui piloni utilizzati per le rilevazioni del meteo.
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Recandosi sul sito Castagniparlanti.it è possibile visualizzare in diretta cosa raccontano i 48 alberi dell’Appenino bolognese che portano ognuno il nome di un differente e celebre scienziato.
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M.S.
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