Il Covid colpisce proprio tutti, le vittime vanno infatti dai 19 ai 90 anni. Il virus che dal 2019 ha invaso il mondo nella sua totalità.
Il Covid colpisce proprio tutti, le vittime vanno infatti dai 19 ai 90 anni. Il virus che dal 2019 ha invaso il mondo nella sua totalità infatti non fa sconti a nessuno: dalla prima vittima, Adriano Trevisan di Monselice di 78 anni a una delle ultime, Chiara Cringolo delle Molinette di Torino di 21 anni sembra non esserci correlazione. Ma chi sono nel dettaglio tutte le vittime del Covid? Ecco i dati recenti:
IL REPORT
I medici hanno tentato di stilare un profilo dei soggetti più a rischio e, grazie all’Istituto Superiore di Sanità è stato redatto un report accurato di tutti i casi colpiti dal virus. Dai dati aggiornati al 4 Novembre emerge quanto segue: su 40.212 decessi 23.093 erano uomini e 17.119 donne. La maggioranza abitava in Lombardia (45,6%), Emilia Romagna (12%) e in Piemonte (10,6%).
I SINTOMI
I sintomi che accumunano tutte le vittime sono riconducibili alla malattia da Sars-Cov2: insufficienza respiratoria, polmonite, febbre, tosse e dispnea. Tali sintomi, uniti a patologie pregresse, sono spesso fatali. Le complicazioni più fatali sono l’insufficienza respiratoria (per circa il 94% dei casi), un danno renale acuto (per il 23,3%), la sovra infezione (per il 19,2%) e un danno del miocardico acuto (per l’11%).
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VITTIME E PATOLOGIE PREGRESSE
Sebbene la malattia colpisca principalmente gli anziani, i giovani non sono esenti dal contrarla e riscontrare, nei casi più sfortunati, sintomi dal grave al fatale.
Ecco i dati recenti:
Tra gli anziani: 3981 vittime avevano da sessanta a sessantanove anni, 10.323 da settanta a settantanove, 16.533 da ottanta a ottantanove e 7353 da novanta in su.
Tra i giovani: quattro erano bambini da zero a nove anni, tredici erano ragazzi da venti a ventinove anni, ottantuno avevano da trenta a trentanove, 350 da quaranta a quarantanove e infine 1388 da cinquanta a cinquantanove.
La maggioranza delle vittime (il 64,4%) soffriva di tre o più patologie pregresse, di cui tra le principali si trovano l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e il diabete. Seguono immediatamente la fibrillazione atriale, la demenza e infine il cancro.
Solo il 3,4% delle vittime non presentava patologie pregresse.
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I dati riportati sono indispensabili per comprendere che la pandemia non riguarda solo una ristretta fascia della popolazione. Deve essere dunque interesse e preoccupazione di tutti scongiurare con ogni mezzo la diffusione del virus a salvaguardia della salute personale e pubblica.
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