Domenico Arcuri, commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, ha parlato del vaccino e dei tempi in cui potrebbe essere somministrato alla popolazione.
La curva dei contagi starebbe mostrando una stabilizzazione. Circostanza palesata da Domenico Arcuri, commissario Straordinario per l’emergenza Covid–19 il quale si è espresso anche in merito al vaccino ed a quelli che si presumono saranno i tempi di somministrazione.
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Il vaccino sarà pronto entro la fine di gennaio. Queste le dichiarazioni di Domenico Arcuri, commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19. Purtroppo, però, non potrà essere somministrato a tutta la popolazione, vi saranno delle priorità che consentiranno la distribuzione a 1,7 milioni di persone. Un’affermazione che data la densità abitativa del Paese rende ben chiaro come per una copertura totale bisognerà attendere.
Il Commissario Arcuri ha altresì affermato in conferenza stampa: “Abbiamo iniziato ad occuparci del vaccino. Non solo della ricerca, ma anche dei piani di attuare per una prima distribuzione che presto avverrà per gli italiani. Ci vorrà ancora del tempo, ma speriamo che entro la fine di gennaio partirà la campagna. In questa prima fase – ha chiosato– verranno vaccinati 1,7 milioni di italiani, poi il range sarà allargato”.
Di certo, ad avere priorità sarà quella che viene definita come “fascia debole” ossia soggetti più esposti al virus. In primis si penserà al personale medico ed alle persone anziane. In seconda battuta il vaccino sarà somministrato ai più giovani. Quanto alla distribuzione, Arcuri ha spiegato che non verrà gestita dalle Regioni, ma il tutto avverrà su scala nazionale. In ordine al quadro generale, il commissario straordinario ha spiegato come, vero sì che si registrano quotidiani aumenti, ma che questi crescono dieci volte meno rispetto ad ottobre.
Non sono mancate delle considerazioni in merito ai Covid hotel. Sarà lo stesso Arcuri, su impulso del Governo a doverli gestire. L’Esecutivo gli avrebbe infatti conferito mandato per individuare, insieme alle Regioni, luoghi ove poter creare degli spazi dedicati ai pazienti affetti dal virus.
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Nel corso della Conferenza Stampa sull’emergenza, il professor Arcuri ha spiegato come il Governo utilizzi ben 21 variabili per determinare la collocazione delle varie realtà regionali nelle differenti zone. Un sistema che a suo avviso sta dando ottimi risultati.
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