Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 15 novembre, ha reso noti i dato dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Aggiornati i dati relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia. Stando sono alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono saliti a 1.178.529 con un incremento di 33.979 unità. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 712.490 (+24.055), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ad oggi ammontano a 3.422 (+116). Il numero dei guariti è giunto a 420.810 con un incremento di 9.376 unità rispetto a ieri. Si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 546 morti nelle ultime 24 ore che portano il bilancio complessivo in Italia a 45.229.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha segnalato l’eliminazione di 1 caso in quanto duplicato. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto un caso dal totale, in quanto giudicato non caso Covid-19. Infine la Regione Umbria ha segnalato che nei ricoverati in Terapia intensiva è considerato un caso trasferito da altra Regione, non considerato quindi dalla Regione Umbria come nuovo positivo.
Nella giornata di ieri, il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 1.144.552 . Aumentavano anche i soggetti attualmente positivi che ieri erano 688.435. Salivano anche i ricoveri in terapia intensiva che contavano 3.306 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 411.434. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 44.683.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 14 novembre: i dati dell’epidemia
Il Ministero della Salute nella giornata di venerdì ha reso noti i numeri sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Il numero dei contagi complessivi era salito a 1.107.303. Di questi 663.926 erano gli attualmente positivi. Il numero dei pazienti in terapia intensiva invece era pari a 3.230, mentre quello dei guariti era salito a 399.238. Infine, nel bollettino, si evinceva che i decessi avevano subito un incremento portando il bilancio a 44.139.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 13 novembre: 550 vittime nelle ultime 24 ore
“Invece che riaprire per Natale, bisognerebbe fare l’opposto: il quadro è troppo compromesso“. Sono queste le parole del professor Andrea Crisanti, ordinario dell’Università di Padova, rilasciate ai microfoni de La Repubblica. Per il noto microbiologo le ferie degli ultimi giorni dell’anno andrebbero sfruttate per una chiusura generalizzata e per cercare di arrestare l’epidemia. Crisanti, però, è al contempo realista: “Capisco tuttavia che in questo caso bisogna anche tener conto delle esigenze economiche“.
Ma allora, se così è -prosegue il professore- bisogna porre in essere misure rigide di gestione. In primis, avanza, la proposta di dilatare i tempi di apertura delle attività commerciali, contingentare gli ingressi negli stessi, e scongiurare ogni possibilità di assembramento sia in luoghi pubblici che all’interno delle case.
Il professore sul punto è lapidario: “Il punto focale – riferisce a La Repubblica– non è capire la tenuta dell’intero sistema, ma comprendere quanti morti siamo disposti ad accettare”. Per Crisanti, non c’è dubbio: un altro lockdown è inevitabile. A richiederlo con pressante urgenza saranno i dati. Purtroppo, allo stato dei fatti è insensato il numero dei tamponi che viene eseguito: i contagi sono troppo elevati. Il professore spiega che la campagna di controlli a tappeto aveva senso quando si voleva spezzare la catena di diffusione del virus. Ormai questo è divenuto impossibile: oggi il Covid-19 imperversa senza alcun tipo di controllo.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Il virologo Crisanti: “Natale? Lockdown inevitabile, la situazione è fuori controllo”
Il professor Andrea Crisanti lo aveva rappresentato nei giorni scorsi: il sistema di contact tracing è saltato. Si tratta di un sistema attivato nel corso della prima fase emergenziale che consentiva alle autorità sanitarie di risalire a tutti i contatti avuti da un soggetto positivo al Covid-19 per spezzare sul nascere la catena di contagio. A darne prova quanto accaduto presso le Asl di Rieti. “La vostra quarantena è finita” avrebbe comunicato ad alcuni cittadini contattandoli telefonicamente, riporta la redazione di TPI. Sorpresi i destinatari della notizia, considerato che prima di quel momento nessuno aveva detto loro di dover stare in isolamento perché venuti a contatto con un paziente Covid.
Ad essere coinvolta in questo marasma, addirittura una classe di una scuola superiore che ha appreso di essere stata in quarantena a propria insaputa. Non sono rimasti a guardare i genitori dei giovani che hanno immediatamente richiesto spiegazioni al direttore delle Asl di Rieti a mezzo di una formale comunicazione.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Asl informa cittadini della fine della quarantena, ma loro non sapevano di essere in isolamento
A questo quadro di generale confusione si aggiungerebbe anche, riporta sempre TPI, l’incomprensibile attesa di alcuni cittadini che, nonostante la rapidità con cui dovrebbero conoscere gli esiti del tampone molecolare, dopo giorni addirittura dopo una settimana ancora vivono nel limbo.
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